La sicurezza comincia da noi
Ultimamente mi capita di vedere sempre più ciclisti urbani a Verona. Alcuni pedalano con le ginocchia di fuori suscitandomi ilarità, altri con la sella troppo alta o troppo bassa facendomi preoccupare per le loro articolazioni, alcuni ragazzetti procedono senza mani sul manubrio e mai in linea retta, diversi altri indossano giacche di tre taglie più larghe creando uno spiacevole effetto parapendio, ma oltre a queste futili osservazioni presto molta attenzione allo stato di salute delle bici.
Purtroppo, o per fortuna, molte di queste biciclette sono state riesumate dalle varie cantine. A volte basta una semplice spolverata, altre volte un po’ di lubrificazione, ma spesso ci vorrebbe un’accurata revisione. A tal proposito voglio raccontarvi questo episodio.
Un giorno, mentre mi reco al lavoro in bici, noto davanti a me un signore su una bici sgangherata, rumorosa, con cerchi sbilenchi e più ruggine che vernice. Mentre effettuo il sorpasso urlo “La ruotaaa!” e giustamente il povero malcapitato non capisce. Ripeto ancora con voce più decisa. Si ferma, mi fermo e scendo dalla bici. La sua ha lo sgancio rapido della ruota anteriore aperto. In un battibaleno lo chiudo e riprendo il mio quotidiano tragitto udendo alle mie spalle un sonoro “Grazie!”.
Con questo voglio spronare gli utenti più esperti a prendersi cura dei nuovi iniziati.
La sicurezza è importante e da non sottovalutare. Una bici non efficiente dal punto di vista meccanico è pericolosa, ma lo è di più con i freni o i perni aperti o anche semplicemente con le ruote sgonfie.
Dunque, non giudicate solamente l’outfit, date un occhio anche alle bici: potreste scoprirne di bisognose di un vostro pronto soccorso!
(da Ruotalibera 170 – aprile-giugno 2021)
Immagine in evidenza di manolofranco da pixabay