La Riviera Berica: sorprese inaspettate
Primavera, tempo di gite in bicicletta, voglia di uscire, pedalare, chiacchierare, rivedere gli amici FIAB dopo il lungo inverno caratterizzato dal Covid. Decidiamo di effettuare una gita sulla Riviera Berica usando il treno e la bici, 70 chilometri di pedalata di media difficoltà.
La formula si rivela tuttavia un po’ difficoltosa visto che non si può prenotare la bicicletta sul treno. Dopo un lungo scambio di email e telefonate, Trenitalia ci riserva 10 posti bici su alcuni treni. Bene, dunque, si parte da Verona con destinazione Vicenza alle 7.22 di Domenica 23 Maggio! Arriviamo a destinazione con anticipo e facciamo le cose con calma. Con noi si sono aggiunti una coppia di ciclisti di Desenzano, Rossana e Michele, soci di FIAB Verona da anni, i quali assieme a Monica e Giovanni non erano mai stati sulla Riviera Berica. Nonostante sia una gita ripetuta, c’è sempre qualche persona nuova.
Si parte subito in salita verso il Santuario di Monte Berico; arrivati su nel piazzale ci accoglie il panorama della città e dei monti circostanti. In discesa ci avviamo verso la ciclabile. Sosta caffè e foto alla “Rotonda” del Palladio diretti a Longare. C’è un po’ di traffico sulla pista, è domenica, giornata dedicata al tempo libero. Questa ciclabile è sorta sul binario della Tranvia Vicenza – Montagnana, una linea che offriva servizio viaggiatori e merci dal capoluogo al sud della provincia. Venne aperta nel 1887 come tranvia a vapore a scartamento ridotto. Poi venne ricostruita a scartamento ordinario a cura della Società Tramvia Vicentina. Ammodernata nel tempo venne infine chiusa nel 1979 a seguito delle vicende alterne delle società di gestione.
Proseguiamo nel giro e, arrivati a Longare, deviamo a destra per Costozza. Ecco un angolo del paese arricchito da ville e giardini visitabili: Villa Trento da Schio, Villa Carli, Trento e Villa Aeolia. È un bel susseguirsi di paesaggi di campagna e di fiori. A Lumignano si vede il “Palazzo Bianco” del 1580 degli architetti Scamozzi e Muttoni, molto suggestiva villa di campagna nascosta agli occhi indiscreti dei visitatori da alberi e cespugli.
Ci spostiamo verso Castegnero. Foto alla fontana, sosta obbligata per chi passa in bici. Poi Nanto con la piazza e il campanile che svetta da lontano. Ci sono escursionisti in partenza per il trekking sui colli. Al ponte di Nanto riprendiamo la ciclabile diretti a Mossano. La via è diritta, passiamo davanti ad alcune costruzioni dell’epoca come caselli e banchine per i passeggeri. Su un bar adiacente alla pista c’è la scritta ”VACA MORA”, appellativo dato ai trenini di montagna che partivano da Vicenza verso Asiago quando le motrici erano a vapore e questa linea era il proseguo verso sud. Arriviamo a Barbarano che è quasi mezzogiorno.
Siamo ormai vicini alla nostra meta, Noventa Vicentina. Diamo uno sguardo a Villa Barbarigo, ora municipio, e facciamo sosta pranzo. Ammirando la piazza con i portici, le “barchesse”, un tempo di proprietà della villa, facciamo il piano per cercare un parco dove fermarci. Si avvicina un signore curioso del nostro giro che ci indica un parco pubblico molto grande vicino a casa sua. Anzi, ci invita ad andare da lui per un bicchiere di vino e per vedere il suo giardino con 200 rose. Ringraziamo e ci accordiamo sull’ora di ritrovo in piazza.
Finito il pranzo e riposati, ritorna il signore di prima, Cesarino Andriollo, per spiegarci come arrivare a casa sua . Noi increduli ci avviamo. Mai avremmo immaginato tanta bellezza spiegata davanti ai nostri occhi sotto forma di rose rampicanti a cespuglio. Bellissimi i colori, dal bianco al rosa, rosso, arancio viola. Profumi di tante specie diverse tutte catalogate. Ci racconta che è una passione della moglie e della figlia, a noi non resta che ammirare tanta bellezza e complimentarci di continuo per tutto ciò. Oltre alle rose hanno una collezione di piante grasse dalle forme più strane, alcune mai viste.
Lasciamo i signori con l’impegno di tornare un’altra volta, abbiamo appuntamento alle 15.00 a Villa di Noventa, oggi è la giornata di apertura delle dimore storiche con visita guidata. Dopo aver assolto alle disposizioni Covid19 entriamo. Che meraviglia… tutta affrescata, al piano nobile sono descritte le imprese dei più illustri esponenti della famiglia e sono dipinti i 2 dogi, uno per stanza. Al piano superiore ecco la Sala del Paradiso con figure mitologiche. Diamo una occhiata veloce al resto degli affreschi e ripartiamo verso Vicenza. Sulla strada il tempo per una foto di gruppo davanti a Villa Saraceno a Finale di Agugliaro, stile palladiano.
Arriviamo in stazione dove, sempre assistiti dal personale di Trenitalia, sistemiamo le bici e ci accomodiamo sul treno per un meritato riposo. È stata una bella giornata. Al ritorno a Verona ci salutiamo, magari il prossimo anno torneremo a vedere le rose di casa Andriollo.
di Licia De Guidi
(da Ruotalibera 171 – luglio-settembe 2021)