Racconti di viaggio

Itineranti? Sì, sempre!

Resoconto del viaggio "Toscana, costa degli Etruschi"

Dopo tanto tempo è arrivato il momento di tornare a viaggiare.
Fatta qualche consultazione con il solito gruppo su quanti giorni fare, quante persone possano partecipare, quale periodo e percorso scegliere, si decide il viaggio che stava nel cassetto da tempo: “Toscana, costa degli Etruschi”.

Accordato il tutto, si parte per Pisa diretti a Follonica. Sotto la celebre Torre, la foto di rito assieme ai turisti. Poi si esce dalla città fiancheggiando l’Arno, un po’ in mezzo al traffico e un po’ su pista ciclabile. In bici si “assapora” il colore verde del fiume, i capanni dei pescatori, dove ognuno ha il proprio comfort, le barche ormeggiate alla riva, beati loro. Il caldo comincia a farsi sentire e qualche zona d’ombra non guasta. Ci chiediamo: Ma il mare lo vedremo? “Prima o poi certo”, rassicura qualcuno. E a Marina di Pisa, finalmente, sulla litoranea, ecco spuntare il mare Tirreno: per chi, come me, ha visto solo l’Adriatico, è uno spettacolo. Panino veloce e poi un tuffo in acqua. Bello, come inizio non è proprio male.

Spiaggia di Castiglioncello

Ripartiti lungo la costa, chiedo: “Ma di questi Etruschi, dove riusciremo a vedere le tracce?”. “Eh, dobbiamo andare avanti…”. Il viaggio prosegue il mattino dopo con un po’ di fresco sempre ammirando la costa, con qualche isola in lontananza e gente in spiaggia, anzi sugli scogli. “La prossima tappa?”, chiediamo a Francesco, l’uomo del GPS. “Rosignano Marittimo”. Su ciclabile passiamo davanti allo stabilimento della Solvay, che ha fatto cambiare nome al paese, arriviamo alle famose “spiagge bianche” con il mare azzurro cielo, sembra di essere ai Caraibi, che non ho visto, ma mi piace dirla così… Sosta al punto informazioni di Cecina, ed iniziamo a salire verso le colline. I borghi medioevali Montescudaio, Guardistallo, Casale Marittimo, uno più bello dell’altro con chiese, piazze e vicoli ricchi di storia e di persone che hanno il coraggio di abitare in questi paesi arroccati. Qui sicuramente la bicicletta la usano poco, tutt’al più gli amanti delle salite.

Piazza di Casale Marittimo

Sempre alla ricerca di una fontana e di un po’ di fresco, si prosegue sulle tracce etrusche. A Casale c’è stato un importante ritrovamento nella campagna, ma è stato portato tutto al museo di Volterra, e a noi non resta che andare verso Bolgheri, immortalata dalla famosa poesia del Carducci. Sempre salite e discese. Nel pomeriggio arriviamo al bivio con il viale di cipressi, fotografato in tutti i modi e su tutti i depliant turistici. Bolgheri: una parte della fanciullezza del Poeta, la statua in piazza della nonna Lucia, le cantine ed enoteche, forse più dei negozi di souvenir, la rendono placida. Ci si può fermare per assaporare quel mondo ricco di poesia. Dobbiamo ripartire per Castagneto Carducci, l’albergo ci ha chiamato per sapere l’ora di arrivo. Forza si va, un pezzo del viale alberato e poi la strada del vino e dell’olio Costa degli Etruschi. Quasi sfiniti dal caldo e dalla strada arriviamo all’hotel, ci aspetta un bagno in piscina. Guardiamo in alto, il paese è lassù… beh! ci penseremo domani mattina.

Sito archeologico di Baratti

Però… questi Etruschi si fanno desiderare. Intanto godiamo del panorama, dei borghi e del cibo ottimo. Continua la nostra gita, sempre in salita e nella macchia mediterranea, arriviamo a Sassetta. Foto e due chiacchiere con un ciclista veloce curioso di sapere la nostra provenienza. Ci racconta che lui fa a giorni alterni da Follonica a Sassetta con un gruppo di amici molto vario: c’è chi va forte, chi va piano, ma tutti arrivano al caffè del paese. Racconta che Sassetta è chiamata “la piattaia” per la disposizione delle case una vicina all’altra in alto sopra la rupe. Borgo caratteristico con sculture di marmo rosso ed in un vicolo la riproduzione di una carbonaia. Mestieri di altri tempi!

Piombino piazza centrale

Nel pomeriggio ci aspetta Populonia con la necropoli etrusca. Attraverso la campagna ricca di vegetazione, di acque termali, di coltivazioni e di vigneti arriviamo al golfo di Baratti: mare stupendo. Una tentazione: sosta al mare o visita alla necropoli? Siamo venuti per questo, ci facciamo stare tutto. Visita guidata alle tombe, spiegazione dei ritrovamenti e di come lavoravano il ferro. Storia raccontata a scuola, ma ormai dimenticata. Poi bagno al mare e salita verso il borgo di Populonia dove incontriamo una famiglia di Verona sorpresa di trovarci in bici fin lassù con un occhio nostalgico alle loro gite.

Discesa verso Piombino, sosta, cena, sguardo all’Isola d’Elba; domani ultimo giorno diretti a Follonica. Ora riposo.

Abbiamo notato che non ci sono tante ciclabili per poter evitare il traffico che qui è molto intenso. Ci siamo spostati spesso su strade provinciali e qualche strada bianca. Raggiungiamo l’Oasi Palude del Bottagone e attraverso il Parco della Sterpaia, su strada bianca, costeggiando il mare e spiagge libere e pinete, arriviamo a Follonica ricoperti di polvere. Qui il viaggio finisce, dobbiamo rientrare. Che dire, ringrazio i miei compagni di viaggio, ognuno ha fatto la propria parte. Concludo pensando al prossimo viaggio, purché sia in bici. E alla prossima scoperta.

di Licia De Guidi

(da Ruotalibera 168 – ottobre-dicembre 2020)


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Redazione Ruotalibera

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