Isola della Scala: il crocevia della pianura Veronese
Insula caput mundi, era solito dire un mio compagno di liceo che ogni giorno andava e veniva in città da Isola della Scala. La frase – il gioco di uno studente ai primi anni di latino su una celebre frase sull’Urbe – era scherzosa, ma in fondo direi non troppo, perché essa esprime quel senso di centralità che gli abitanti della “Città del Riso” percepiscono per la loro località, attraversata in epoca imperiale dal ramo ostiliense della via Claudia Augusta e più volte importante nel corso della storia, specie in periodo scaligero, veneziano e austriaco.
Posta circa 20 km a sud del capoluogo, in una posizione strategica sotto la linea delle risorgive e attraversata dal limpido corso del Tartaro, Isola della Scala svolge da sempre per la provincia veronese più o meno il ruolo di crocevia che Bologna svolge per il nord Italia: a Isola infatti si incrociano le direttrici viarie che da Verona conducono a sud verso Bologna e a sud-est verso Legnago, Rovigo e l’Adriatico. L’attività fieristica svolta nel polo del Palariso continua a restare un punto di forza dell’economia locale (si pensi alla formidabile Fiera del Riso), ma finora ha anche costituito un elemento di freno verso un’evoluzione territoriale che deve necessariamente passare da una valorizzazione sia delle peculiarità ambientali, legate soprattutto al Tartaro, che delle ricchezze di un “museo diffuso” fatto di ville, corti, chiese, torri, pile del riso, mulini e altri edifici storici.
Testimonianza eloquente di questa esigenza è proprio il polo del Palariso, attualmente una specie di navicella in un deserto di parcheggi a raso senza relazioni col vicino passaggio del fiume, un luogo che se venisse tenuto e attrezzato in modo adeguato – ad esempio sul modello del parco comunale di fronte al municipio di Castel d’Azzano – diventerebbe un paradiso per il tempo libero dei cittadini isolani oltre che un supporto di qualità per la stessa offerta fieristica.
In queste considerazioni la bicicletta potrebbe naturalmente svolgere un ruolo di rilievo, e per esplorarne i risvolti e le questioni aperte abbiamo incontrato Elena Polettini, assessora con deleghe a Lavori Pubblici, Ambiente, Urbanistica e Patrimonio che pare voler dare nuovo slancio a questi processi che finora a Isola sono avanzati in modo lento e a tratti contraddittorio.
– Abbiamo letto sulla stampa locale che l’amministrazione ha intenzione di predisporre un Biciplan, cosa che da tempo FIAB chiede per rendere Isola della Scala più attraente e sicura sia per i residenti che per i visitatori. E`così? Saranno valutati eventuali suggerimenti, come quelli che intenderebbe proporre la nostra sezione locale Isolainbici?
Sì, è così. E inoltre la cosa si dovrà concretizzare in tempi brevi, diciamo entro circa un mese da oggi, perché questo Biciplan dovrà essere inserito nella variante al PAT (Piano di Assetto Territoriale). La preparazione del documento è affidata a un team di risorse umane interne alla macchina comunale, che garantirà sia la necessaria competenza che un’approfondita conoscenza del territorio. I contributi che dovessero venire da cittadini e associazioni sono benvenuti e saranno certamente valutati per essere eventualmente recepiti (n.d.r.: a questo punto abbiamo consegnato all’assessora un documento con varie nostre proposte, che riportiamo in queste pagine e sono state poi discusse una ad una con lei).
– A nostro avviso, al centro di questo Biciplan dovrebbe trovarsi proprio il polo del Palariso che dovrebbe diventare un luogo ospitale e piacevole, con servizi, percorsi e attrazioni da vivere tutti i giorni dell’anno e non solo in occasione delle fiere.
Siamo pienamente coscienti dellanecessità di migliorare la fruibilità dell’area del polo fieristico. In realtà è già esistente una progettazione ambientale dell’area, che però dovrà essere rivista con più attenzione: non dobbiamo nasconderci che la convivenza con le esigenze logistiche delle manifestazioni fieristiche costituisce un problema non ancora superato in modo soddisfacente, ma confermo è in atto una riflessione in merito.
– Il Biciplan dovrà individuare varie direttrici ciclopedonali con cui innervare il territorio, per dare impulso a un modo più sostenibile di muoversi nella vita quotidiana e nel tempo libero. Sappiamo che l’amministrazione si sta concentrando in particolare su un collegamento tra il centro di Isola e la sua frazione più popolosa, Tarmassia.
Lo confermo. Il collegamento più naturale con Tarmassia, quello di circa 3 km lungo la SP24 dritta e pressoché priva di spazio di sicurezza laterale, non offre una sufficiente sicurezza per chi vuole muoversi a piedi o in bicicletta, dunque l’intervento è certamente importante. Abbiamo appena approvato in giunta il progetto di fattibilità tecnicoeconomica, che ci permetterà di cercare fondi con cui coprire almeno buona parte di un costo non indifferente, stimato sui 3 milioni di euro.
Nel progetto resta ancora aperta la scelta tra due possibili opzioni nel tratto di circa 700 m tra il sottopasso di via Tondello e l’incrocio con via Rosario, mentre per i 2 km oltre l’incrocio l’idea è semplicemente di restare a sud della SP24 al di là del fossato laterale, fino all’ingresso nel centro abitato di Tarmassia dove si imbocca via Don Andreoli per approdare in piazza San Giorgio.
– Venendo infine a una dimensione di più largo respiro, parliamo del progetto di pista ciclabile VeOs Verona-Ostiglia che vi riguarda direttamente. Noi speriamo sempre che voi e gli altri comuni comprendiate l’importanza di portare avanti questo progetto ciclabile di livello europeo, per di più servito in modo perfetto da una grande linea ferroviaria sempre a portata di mano, che con la riscoperta dell’antica Via Claudia Augusta porterebbe con sè un turismo di qualità, oltre che una valorizzazione delle bellezze ambientali del Tartaro e un recupero di sedimi ferroviari dismessi anche a beneficio della vita quotidiana degli abitanti. L’esperienza positiva che stanno vivendo i comuni attraversati della vicina ciclovia delle Risorgive dovrebbe insegnare qualcosa…
La domanda capita a proposito: proprio nei giorni scorsi ci è arrivato dal capofila Vigasio il progetto di fattibilità tecnicoeconomica integrato con le osservazioni fatte dai comuni sulla prima versione dell’anno scorso. Ora è necessaria l’approvazione da parte di tutti i consigli comunali, poi partirà la ricerca degli ingenti finanziamenti che, vista la natura europea del progetto, sarà il caso di cercare anche in Europa. Qui a Isola crediamo molto in questo cammino e, se ci sarà bisogno, ci sentiamo pronti anche ad assumere un ruolo di maggior rilievo nella prosecuzione di questo lavoro congiunto. Naturalmente ne parleremo con Vigasio e gli altri partner.
LE 10 PROPOSTE FIAB PER ISOLA DELLA SCALA
INTERVENTI A BREVE TERMINE
- Rendere ciclopedonale tutto l’anno la strada di accesso alla zona fiera da via Palazzina.
- Realizzazione di idonea segnaletica ciclopedonale per arrivare da via Marconi a Via Claudia
attraverso via Antonio Gramsci. - In Viale Ungheria verso la stazione ferroviaria riservare il marciapiede destro alle biciclette.
- Installazione di rastrelliere per parcheggio biciclette nei posti di interesse pubblico
dell’intero territorio comunale.
INTERVENTI A MEDIO TERMINE
- Consentire ai ciclisti, con adeguata segnaletica, la circolazione nei due sensi di marcia in
- alcune vie a senso unico (esempio: Via Cesare Battisti).
- Aumentare le zone con limite di velocità a 30 Km/h (“zone 30”); in particolare nei
quartieri residenziali ed evidenziare il limite di velocità a 50 Km/h nelle strade periferiche
frequentate da podisti e ciclisti, dove spesso le automobili sfrecciano a velocità eccessiva. - Collegamento tra il parcheggio di Prà del Piganzo con la piazza della chiesa
- Collegamento con Pellegrina attraverso il ripristino della strada vicinale tra lo stabilimento
di lavorazione dell’umido (Agrifert in loc. Ca’ Magre) e via Stradoncello. - Creazione di una pista ciclabile dal semaforo di via Roma (Ospedale) verso Zona
Industriale nelle zone residenziali.
INTERVENTI A LUNGO TERMINE
- Ripresa del progetto della pista ciclopedonale Verona Ostiglia lungo il fiume Tartaro.
(hanno collaborato: Gianfranco Patuzzi e Guerrino Zandonà)
(da Ruotalibera 178 – aprile-giugno 2023)