La Zai storica si conferma una frontiera dura da conquistare alla bicicletta e, più in generale, alla sicurezza della circolazione. L’ultimo allarme arriva da Francesco Ballestriero, ciclista urbano, socio Fiab e dipendente Glaxo Smith Kline. Dopo aver rischiato per ben tre volte nel giro di pochi mesi di venire investito sulle strisce pedonali di via Pasteur sul tragitto casa-lavoro, ha deciso di denunciare pubblicamente una situazione ormai non più sostenibile.
“Il passaggio pedonale, all’angolo di via Spallanzani, di fronte a Brugi, è utilizzato da numerosi dipendenti delle aziende che si trovano in quella zona: solo GSK, Brugi, Aptuit e Arduini contano più di 1000 dipendenti” racconta. “Personalmente lo affronto quotidianamente con la bici a mano. Si tratta tuttavia di un punto molto pericoloso perché le macchine, invogliate dalle due corsie e dal lungo rettilineo a disposizione, tendono a correre eccessivamente e non si rendono conto dei pedoni che impegnano le strisce. In due occasioni (l’ultima lo scorso novembre) ho rischiato di essere investito e un terzo caso accaduto lo scorso 9 febbraio si è concluso con un tamponamento che ha coinvolto due macchine e tre persone tra conducenti e passeggeri. Una macchina è stata distrutta e una persona ha riportato seri traumi al collo. Solo per caso non sono stato fatalmente coinvolto”.
“E’ stato allora – prosegue – che ho deciso di contattare Fiab Verona, a cui io e la mia famiglia siamo iscritti dal 2014. Su suggerimento dell’associazione, anche a nome di un gruppo di colleghi, ho dunque presentato una nuova segnalazione all’ufficio competente del Comune, interessando allo stesso tempo la stampa locale”.
Non è la prima volta, infatti, che la questione arriva sul tavolo del Comune: la situazione di pericolo è già stata segnalata in passato attraverso il responsabile della Sicurezza della Glaxo Smith Kline ma, per quanto è dato sapere, l’iniziativa non ha sortito alcun effetto, ragion per cui si è passati ad inoltrare un sollecito con la nuova amministrazione.
“Dalla precedente amministrazione non era arrivata alcuna soluzione. E intanto – vuoi per l’aumento del traffico, vuoi perché le persone hanno cominciato ad usare di più la bicicletta – la situazione è peggiorata” conferma Ballestriero. Che aggiunge: “Considerando l’alto utilizzo delle strisce da parte dei pedoni, e che negli ultimi periodi solo io ho rischiato due incidenti gravi, è molto probabile che prima o poi qualcuno venga coinvolto pesantemente o fatalmente”. Migliaia di lavoratori, un sito produttivo importante, per cui la città aveva penato nel recente passato, un sistema della mobilità urbana da trasformare: tutto suggerisce che questa situazione sarà un banco di prova anche per il nuovo Pums (Piano della mobilità urbana). Intanto però urgono soluzioni: “Nell’immediato basterebbe un semplice semaforo a chiamata, meglio se abbinato con un’isola pedonale. Un intervento semplice che favorirebbe la sicurezza di tanti lavoratori” conclude Ballestriero.