Houston, abbiamo un problema
Ancora in drastico calo i passaggi dei ciclisti ai varchi cittadini. Cerchiamo di capire il perché.
Un anno esatto di distanza. Stessa settimana (quella Europea della Mobilità Sostenibile), stessi varchi (i ponti e gli accessi al Centro Storico), stessi volontari (tenaci e generosi: grazie!), stesso intervallo di misurazione (dalle 7:00 alle 9:30). Stessa bella giornata di inizio autunno, pure! Un po’ fresca, magari, ma bisogna ammettere che è ancora molto gradevole pedalare nella luce tersa che al mattino illumina radente le case e i monumenti. Come ogni anno i nostri volontari celebrano la Giornata Europea “In città senza la mia auto” regalando ai ciclisti di passaggio un sorriso, un cioccolatino e la nostra rivista Ruotalibera. E come ogni anno, negli stessi punti, li contano, per cercare di registrare una misura, seppur empirica e approssimativa, dello stato di salute della ciclabilità cittadina.
E come sta, vi chiederete? Male, molto male.
Lo andiamo dicendo già da diversi anni, e pure in questo 2017 la tendenza si conferma: una volta di più la rilevazione racconta un calo inesorabile di passaggi nella fascia del primo mattino, quando studenti e lavoratori si recano nei rispettivi luoghi dell’impegno quotidiano. La caduta sembra inarrestabile, con un’ulteriore perdita del 5% sui varchi comparabili (sono quei varchi di cui abbiamo sempre rilevato i passaggi, dal 2009 ad oggi, escludendo quindi dai totali le rilevazioni spot, alle quali non abbiamo dato continuità -ospedali, aziende- o i varchi cessati, tipo Ponte Pietra e volto Cittadella). La raccolta effettuata da FIAB non pretende certo di avere validità scientifica, ma pur con la dovuta umiltà, la nostra seppur modesta e limitata rilevazione rimane ad oggi l’unica fonte che presenti criteri di omogeneità e regolarità e i dati che ne derivano reclamano una lettura onesta e un’interpretazione il più possibile rappresentativa della realtà. Dobbiamo ad esempio considerare alcune chiusure di attrattori importanti (si pensi agli uffici centrali di UniCredit o al Liceo Maffei in ristrutturazione), ma riteniamo che anche questo non basti a giustificare il drastico calo di traffico. Così come va precisato che l’aumento di 50 ciclisti a Castelvecchio necessita un importante ridimensionamento, visto che una nota a margine del rilevatore riporta il passaggio di due comitive da circa 20 cicloturisti. Cicloturisti, già: la nostra seconda anima. Probabilmente sono proprio loro a tenere alta la bandiera della ciclabilità e la percezione che la bici sia un fenomeno in crescita. Loro, assieme ai tanti che la bici la usano anche in città, sì, ma solo nel tempo libero.
fondamentale riscoprire l’uso quotidiano della bici nei tragitti casa-scuola e casa-lavoro
E invece, lo abbiamo scritto anche lo scorso anno, sarebbe fondamentale riscoprirne l’uso quotidiano, specialmente nei tragitti casa-scuola e casa-lavoro. È bellissima, la nostra città! E bellissimo è percorrerla in bicicletta al mattino. Un momento di piacevolezza che aiuta a ben cominciare la giornata, prima di tuffarsi nel vorticoso tran-tran professionale, e parimenti aiuta a rilassarsi, dopo una giornata magari faticosa, nel tragitto inverso del rientro a casa. Spostarsi in bicicletta ha molti vantaggi e sono molti gli studi a ricordare che il Bike-to-school e Bike-to-work (a scuola e al lavoro in bici) sono pratiche virtuose e benefiche assai per gli studenti, i lavoratori e per le stesse aziende, che dovrebbero incentivarlo in virtù delle grandi ripercussioni che comportano in termini di benessere e produttività personale. Dimenticare questa necessità priva la città di un’occasione di maggior ricchezza e coesione sociale, due elementi alla base del welfare. Noi di FIAB ne siamo convinti e continueremo a insistere su questo punto nella nostra azione di sensibilizzazione nei confronti di cittadini e amministratori.