El canton del BepoStorie di Ciclisti

Guai ai vinti!

El canton del Bepo - Ruotalibera 157

“Se te te fé mal te dao!” (se ti fai male ti picchio!), era la minaccia, mai attuata, che le nostre mamme ci urlavano dietro quando ci stavamo lanciando in pericolose evoluzioni da ragazzini.

Deve aver pensato ad una cosa del genere la donna investita sulle strisce pedonali, a Pavia, mentre attraversava senza essere scesa dal mezzo, come prevede il Codice della strada. Invece i vigili l’hanno regolarmente multata. La prossima volta scenderà di sella.

Lo stesso è capitato ad un ragazzo ventenne di San Pier d’Isonzo, caduto, solo soletto, mentre faceva un giro in bici, rompendosi la clavicola. 41 euro di multa per aver perso il controllo del proprio veicolo. Dovrà andare a scuola guida, suppongo.

La sorte peggiore è capitata ad un ciclista che percorreva una strada sulle colline moreniche che costeggiano il lago di Garda sulla sponda veronese. Investito in pieno da un automobilista che gli ha tagliato la strada per entrare in una proprietà privata è stato ricoverato all’ospedale di Verona in prognosi riservata e in gravi condizioni.

Un incidente come tanti, purtroppo. A colpire di più è l’atteggiamento del cronista del noto quotidiano veronese, tutto concentrato sulla figura del povero automobilista, disperato per l’incidente e per aver investito un conoscente. Non vorrei essere nei suoi panni.

Tantomeno, se permette il giornalista, vorrei essere nei panni dell’innocente ciclista, finito all’ospedale senza altra colpa che essere andato a fare un giro in bici.

Il penoso articolo finisce, indovinate un po’, con una paternale di un dirigente regionale della Federazione Ciclistica Italiana che raccomanda (ai ciclisti!) di indossare guanti, casco e occhiali (che il ciclista indossava) e di avere mille occhi. E all’automobilista investitore? Niente.

Un mondo sottosopra. Meglio, come avrebbe detto mia madre, “caocul”.

PS: Grazie all’amico Giorgio per avermi passato le notizie.

(da Ruotalibera 157 – marzo/maggio 2018)

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima dell'attuale Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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