El canton del BepoMobilità Urbana

Curare il traffico con il traffico

El canton del Bepo - Ruotalibera 159

Fin da piccolo sono cresciuto con la convinzione che l’uomo si distingue dagli altri esseri viventi per l’uso di ragione. Per questo motivo, ad esempio, a sette anni, feci la prima comunione e mi fu impartita la cresima, col relativo orologio in regalo. Si pensava allora, infatti, che un bambino a quell’età avesse raggiunto la capacità di distinguere il bene dal male (e di leggere le ore).

Sappiamo, purtroppo, che questo non è sempre vero.

Nei fenomeni di massa, ad esempio, la ragione viene completamente estromessa da ogni processo decisionale. Si seguono criteri istintivi, “di pancia” si dice adesso, e sembra che ciò sia bello e corretto, oltre che incentivato da soggetti che si avvalgono di questo tipo di scelte per fare carriera politica.

Così, ci meravigliamo del moscerino che si ostina a battere la testa contro il vetro della cucina per cercare di uscire all’aperto senza, ovviamente, riuscirci ma riteniamo saggi dei comportamenti umani molto simili che, però, godono di ampio consenso popolare.

Parlando, com’è nostra consuetudine, di traffico, la maggior parte della popolazione ritiene opportuno costruire sempre nuove strade e allargare quelle esistenti per far “fluidificare” il traffico veicolare.

Eppure sia gli studi statistici che l’esperienza ci dicono che ad un primo vantaggio segue un repentino peggioramento della situazione. Le strade larghe, infatti, attirano, per la loro comodità, sempre più veicoli e sempre più larghi e lunghi e le strade, in breve tempo, ridiventano inadeguate e bisognose di interventi drastici.

L’unico modo per liberare le strade dalla congestione del traffico, infatti, è diminuire i mezzi di trasporto privati in circolazione.

Ancora convinti che il moscerino sia più stupido dell’uomo?

(da Ruotalibera 159 – settembre/ottobre 2018)

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima di Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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