Ciclovia del Sole, il punto tra Verona e Bologna
Dopo la pista emiliana aperta due anni fa, importanti novità nel veronese e mantovano
La Ciclovia del Sole da Verona a Firenze è una delle ciclovie nazionali cofinanziate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che interessano il territorio veneto: sono 5 su un totale di 10, le altre sono l’Anello del Garda, la VenTo (Venezia-Torino) sul Po, l’Adriatica da Chioggia a Santa Maria di Leuca, la Trieste-Venezia.
Per queste ciclovie nazionali, una volta definito il progetto di fattibilità tecnico-economica – primo livello di progettazione – serve poi trovare tutte le risorse economiche per realizzarle per davvero e con un livello di qualità adeguato in termini di sicurezza e pregio costruttivo: infatti i finanziamenti ministeriali richiedono precisi standard qualitativi ma coprono solo in parte il costo di progettazione definitiva e costruzione di queste ciclovie, e in ogni caso non vengono concessi tutti in un colpo solo ma “a rate”. Pertanto si procede necessariamente per stralci con l’indispensabile contributo degli enti locali (soprattutto Regioni e Province/ Città Metropolitane) nel reperire le risorse mancanti e organizzare l’iter (progettazione, gare d’appalto etc).
Il percorso della Sole tra Verona e Bologna è di circa 200 km e interessa tre regioni: il Veneto per il tratto veronese di 38 km tra il centro di Verona e Borghetto sul Mincio passando da Caselle, Sommacampagna, Oliosi e Salionze; la Lombardia per il tratto mantovano di 84 km tra Ponti sul Mincio e Moglia passando da Mantova, Governolo e San Benedetto Po; infine l’Emilia nel tratto di 81 km tra Concordia sulla Secchia e Bologna passando da Mirandola, San Felice sul Panaro, Crevalcore e San Giovanni in Persiceto. Da Bologna poi la ciclovia varca l’Appennino e arriva con altri 160 km a Firenze passando da Sasso Marconi, Vergato, Suviana, Pistoia e Prato. Nel seguito ci limitiamo a fare il punto della situazione tra Verona e Bologna, dove lo stato è più avanzato.
In Emilia: una pista lungo il binario dismesso della Verona-Bologna.
La prima a muoversi è stata la Città Metropolitana di Bologna realizzando un tratto di pista di qualità sul sedime del binario unico della ferrovia Verona-Bologna dismesso una decina d’anni fa a seguito della costruzione – perlopiù a fianco – dell’attuale linea ferroviaria a binario doppio. I lavori, partiti con il lancio di un nuovo brand caratterizzato dal noto logo “margheritona-sole giallo”, sono terminati giusto tre anni fa e riguardano i 48 km dal confine lombardoemiliano (circa 2-3 km a sud di Poggio Rusco) fino alla stazione di Osteria Nuova, circa 13 km di binario a monte di Bologna Centrale. Come detto, questa nuova pista corre quasi sempre a fianco dei binari in esercizio, tranne che negli attraversamenti di San Felice sul Panaro, Crevalcore e San Giovanni in Persiceto. Il tratto che interessa il percorso della ciclovia del Sole è quello di 41 km tra la stazione di Mirandola (distante 5 km dal centro paese) e la stazione di Osteria Nuova. Al completamento del tratto emiliano della Sole mancano ancora i 20 km iniziali tra il confine regionale di Concordia sulla Secchia e la stazione di Mirandola (per ora bisogna stare su viabilità ordinaria passando per la località intermedia di San Possidonio e il centro di Mirandola) e i 20 km finali tra la stazione di Osteria Nuova e il centro di Bologna (per più informazioni, tra cui un itinerario alternativo temporaneo, si veda https://cicloviadelsole.it).
In Lombardia: ci siamo, tranne un punto delicato.
Per il tratto mantovano la Regione Lombardia si è affidata all’ente Parco del Mincio, che ha fatto un lavoro egregio. Nell’anno e mezzo trascorso dall’avvio dei lavori nel settembre 2022 alla conclusione nelle scorse settimane sono stati risistemati buona parte degli 84 km concentrando gli interventi maggiori sulle parti che più ne avevano bisogno, in particolare tra Ponti sul Mincio e Mantova (la celebre ciclovia Peschiera-Mantova), nell’uscita da Mantova verso Pietole Vecchia e Bagnolo San Vito e nel tratto arginale del fiume Secchia fino a Moglia: chi andrà a pedalarci scoprirà un fondo asfaltato rimesso a nuovo e una segnaletica più curata, anche se in alcuni punti si potrebbe fare meglio. Nel tratto tra Bagnolo San Vito e Governolo – dove il Mincio entra nel Po – il percorso è stato in parte spostato su un nuovo tratto di argine destro del Mincio sterrato per poi tornare su un preesistente tratto di argine asfaltato; sono rimasti inalterati i tratti di argine del Po prima e dopo il ponte fino a San Benedetto e il tratto su strade a basso traffico che da San Benedetto porta fino alla Secchia poco prima di Quistello. Permane invece un sensibile problema di sicurezza nell’attraversamento del Po, non di competenza dell’Ente Parco ma della Provincia di Mantova: in effetti il nuovo monumentale ponte che giaceva da tempo accanto all’argine è stato posato a fianco del vecchio, ma il transito ciclistico rimane nella viabilità ordinaria in attesa che venga posata una passerella di ascesa e discesa autonome e che vengano aperte le ampie sedi ciclopedonali sul ponte nuovo. Serve dunque ancora molta attenzione al traffico nell’attraversamento del fiume, già a partire dalla fase di ascesa sulla lunga rampa stradale dal lato nord.
In Veneto: lavori avviati in marzo tra Verona e il Mincio.
Invece nel Veneto, come per le altre ciclovie strategiche (le nazionali più la ex-ferrovia Treviso-Ostiglia), anche per la ciclovia del Sole la Regione si è affidata alla società in house Veneto Strade che ne ha curato la progettazione definitiva e le gare d’appalto. Con una cerimonia tenutasi lunedì 4 marzo presso il forte di Lugagnano si è dato l’avvio ai lavori che realizzeranno la ciclovia nei 28 km tra Verona e Salionze, sulle sponde del Mincio, passando da Caselle, Sommacampagna e Oliosi. Il finanziamento dedicato all’opera – divisa in due lotti – è di circa 10mln€, di cui 1,5mln€ del Ministero più 8,5mln€ dal PNRR; il termine dei lavori è previsto per il 2025. Una volta arrivati sul Mincio a Salionze si entra nella ciclovia Peschiera-Mantova, che – come si è visto in precedenza – dal confine regionale di Ponti sul Mincio (poco dopo Borghetto sul Mincio) in poi è stata risistemata dall’ente Parco del Mincio come tutto il resto del tratto mantovano. Invece per il restante tratto veronese della Peschiera-Mantova (16 km, di cui 6 tra Peschiera e Salionze e 10 tra Salionze e il confine, questi ultimi facenti parte della ciclovia del Sole) il comune di Peschiera assieme agli altri comuni limitrofi (Ponti sul Mincio, Monzambano, Valeggio e Volta Mantovana) ha progettato un vasto intervento che comprende anche ulteriori 36 km lungo strade secondarie esistenti per portare i turisti anche nell’entroterra, per un costo preventivato di circa 20mln€ ancora da reperire.
(da Ruotalibera 182 – aprile-agosto 2024)