Cicloraduno 2022: Langhe Roero Monferrato
Era da un po’ di anni che, per una cosa o per l’altra, non riuscivo a partecipare al cicloraduno nazionale; quindi quando ho saputo dove si sarebbe svolto quest’anno e ho letto il programma, senza pensarci molto mi sono iscritta: ritrovo a Torino e poi a Bra per le Langhe il Roero e il Monferrato, luoghi che da tempo volevo vedere, e la bici è il mezzo migliore. La vacanza lenta e vissuta con fatica e sudore (dislivelli 600/800m) condivisa è un’esperienza unica. La cosa che mi impensieriva un pò era il viaggio, ma risolvo il tutto parlando con Guerrino che sta pensando di partecipare con un gruppetto di Isola della Scala; infatti affitta un pulmino (figlio dei fiori) per il trasporto bici e passeggeri.
Finalmente si parte: siamo in 6 e altri 2 ci raggiungeranno sul posto. Arrivati nel primo pomeriggio a Torino, ci incontriamo in Piazza San Carlo con gli organizzatori e altri partecipanti e veniamo accompagnati in una cicloescursione per la città, chiudendo il giro alla Lingotto Gallery, ex stabilimento Fiat riconvertito in Centro Commerciale al centro di Torino con negozi, banche, cinema, ristoranti, sale giochi, agenzie di viaggi, palestre, uffici, museo e non so cos’altro, ma la cosa più importante è il tetto dove lungo tutta la storica pista di collaudo è stato allestito un giardino sospeso con 40mila piante di 300 specie diverse.
Come benvenuto ci è stato offerto un ricco buffet in questo mega ex stabilimento Fiat. Secondo giorno ritrovo in Stazione Lingotto, carico bici su pulmino e treno per Bra dove ci aspettavano altri partecipanti provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia: Sicilia, Sardegna, Puglia, Trentino, Liguria, Lombardia ecc. non siamo tantissimi come in altri cicloraduni (avevano indicato un limite), in tutto un’ottantina . Ci dividiamo in due gruppi, montanbike e cicloturismo, e iniziamo la nostra avventura attraversando di le bellissime colline vitivinicole delle Langhe (patrimonio Unesco) che ci conducono ad Alba. Lungo il percorso ci fermiamo a Pollenza dove ci aspetta una visita guidata all’Università di Scienze Gastronomiche, unica in tutta Italia, fondata con la partecipazione di Carlo Petrini. Il Rettore ci dice che gli studenti escono con una formazione interdisciplinare a 360 gradi sull’enogastronomia, fra l’altro il campus è alloggiato in un bellissimo complesso Ottocentesco.
Fra saliscendi, strade secondarie, piccoli borghi e un caldo “bestiale” arriviamo nel paesino di Barolo per una pausa e un piccolo assaggio (visti i prezzi); imperdibile la visita al museo del Barolo fra l’altro molto interessante anche per gli astemi. Pochi chilometri prima di Alba attraversiamo La Morra che vista dal suo belvedere, offre un panorama spettacolare: sembra un quadro.
Terzo giorno, Alba – Asti; Anche qui raduno e poi divisione per gruppi: abbiamo imparato a conoscerci un po’ e ci scambiamo le nostre impressioni tutti comunque concordi nel constatare che i luoghi e il paesaggiosono incomparabili. Siamo ancora nelle Langhe e attraversiamo distese di vigneti verdeggianti campi di grano di un colore dorato e campi di girasole giallo per arrivare al Tanaro (esangue) che ci porta nelle rocche del Roero; qui ci fermiamo per una sosta nel paesino di Neive (Neve in piemontese), la Langa del Barbaresco: questo piccolo borgo si rivela molto carino con una chiesa ortodossa affiancata da una cattolica; il centro ha tutte case coloratissime e naturalmente palazzi con lo stemma reale. Qui veniamo invitati a pranzo presso una Pro Loco dove riceviamo una calorosa accoglienza con tanto di Sindaco e un non meno fantastico pranzo con tagliolini fatti in casa e bruschette con salumi del posto: era quello che ci voleva dopo queste sudate e scarpinate.
Dopo il pranzo siamo tutti un pò “cotti” ma bisogna ripartire, meno male che l’andare è piacevole e la compagnia altrettanto. Altro borgo, altra visita: ci fermiamo a Govone dove c’è il Castello Reale (patrimonio Unesco), residenza sabauda che domina l’intero paese e l’ampia valle del Tanaro. Nel tardo pomeriggio arriviamo nella città di Asti, molto accaldati e stanchi, ma ci aspetta un’altra visita, questa volta al museo Paleontologico “alla scoperta dei fossili viventi”. Molti di noi si lamentano perché siamo davvero esausti, però devo dire che il museo si rivela interessantissimo, espone testimonianze trovate il loco di rettili vissuti 25 milioni di anni fa quando tutta la pianura Padana, e quindi anche l’Astigiano e il Monferrato, erano occupati da un mare tropicale che prosciugandosi con le sedimentazioni ha lasciato un terreno adatto alla coltura della vite.
Quarto giorno Asti – Casale. In piazza del Palio ad Asti alle ore 8 consueta divisione per gruppi. L’itinerario prevede di arrivare a Casale attraversando il Monferrato Astigiano e il Casalese, sempre su strade asfaltate a basso traffico e sterrate in mezzo a grandiosi vigneti di barolo e grignolino d’Asti. In questa zona, Casorzo, a testimonianza del ritrovamento di molti fossili nei vigneti, sono stati esposti dei pesci volanti. Ci accompagnano a visitare una cantina sotterranea, e ci dicono che una volta per avere il materiale necessario alla edificazione delle abitazioni scavavano sotto terra e con i blocchi di materiale alzavano la casa: in questo modo moltissime abitazioni sono provviste di cantine dove la temperatura oscilla tra i 15/18° in alcuni casi anche 10; fantastico, il vino si conserva in modo naturale e non subisce trasformazioni.
Casale Monferrato purtroppo è anche famosa per l’insediamento produttivo della ditta Eternit che si estendeva in un’area di circa 94.000 mq di cui 50.000 erano coperti con lastre di fibrocemento. L’attività produttiva durò circa 80 anni, questa fonte di inquinamento ha causato un numero esorbitante di morti. Alla sera abbiamo avuto anche un incontro con testimonianze dei superstiti delle vittime. Alla serata di gala al “circolo Casalese” con cena e consegna dei gadget, a tutte le donne, chiamate per nome ad una a una, è stato assegnato un attestato di partecipazione: devo dire
molto carino da parte loro; naturalmente non sono mancati i discorsi di ringraziamento.
Quinto ed ultimo giorno Casale – Alessandria Siamo quasi arrivati alla fine e oggi ci aspetta un dislivello impegnativo: pedaleremo su un crinale che divide la valle del Tanaro da quella del Po. Penso di poter dire che è il percorso più bello in assoluto, in quest’aerea a destra e a sinistra si scoprono affascinanti torri antiche e molti punti panoramici dai quali cogliere con lo sguardo i paesi dall’alto e tutta la bellezza del paesaggio collinare. Arriviamo per una sosta al paese di Cuccaro e qui abbiamo il museo “colombiano” da visitare, dove sono raccolte testimonianze di Cristoforo Colombo: neanche Giacobbo in Voyager è riuscito a svelare il mistero dei suoi natali, comunque ai paesani fa piacere pensare che Colombo provenga da questo luogo.
Nel primo pomeriggio arriviamo ad Alessandria, città delle biciclette, e prima di accomiatarci ci aspetta un ultimo museo, per l’appunto il museo della bicicletta, dove sono raccolte bici d’epoca e di vari campioni da Girardengo a Coppi, Carrea, Cuniolo ed altri. C’è da dire che qui è arrivata, portata da un eclettico birraio, la prima bici dalla Francia. Il raduno per salutarci è previsto sul “Ponte Cittadella” e un drone ci sorvola per immortalarci tutti.
Personalmente considero questo cicloraduno un’esperienza molto positiva: ho incontrato un’accoglienza unica, una programmazione ben impostata e approfondita che ci ha fatto conoscere il territorio che altrimenti sarebbe stato solo sorvolato. Tante sono state le cose che abbiamo visto, tanti sono stati i chilometri percorsi, tanta la fatica, ma ne è valsa la pena.
1 TAPPA: BRA – ALBA
“ Il tour del Barolo” (Km 50 – Dislivello m 970)
Bra, La Morra, Barolo, Monforte d’Alba, Grinzane Cavour, Alba
2 TAPPA: ALBA – ASTI
“Le Langhe e il Roero Romantico” (Km 60 – Dislivello m 1.360)
Alba, Neive, Guarene, Castagnito, Antignano, Asti
3 TAPPA: ASTI – CASALE MONFERRATO
“Tour del Cuore del Monferrato” (Km 70 – Dislivello m 1.450)
Asti, Calliano, Grana, Grazzano Badoglio, Cella Monte, Casale
4 TAPPA: CASALE MONFERRATO – ALESSANDRIA
“Il Monferrato dei Gonzaga” (km 50 – Dislivello m 820)
Casale, Occimiano, Camagna Monferrato, Lu e Cuccaro, San Salvatore Monferrato,
(da Ruotalibera 175 – luglio-settembre 2022)
foto di Massimo Muzzolon e Giuseppe Pedrollo