Ciclabili: la Provincia si muove
Al via la sistemazione dei percorsi in Val del Tasso sul tracciato della vecchia Verona-Caprino. In arrivo anche nuovi ponti e passerelle ciclabili sull’Adige.
Se il capoluogo fatica a rompere l’incantesimo che da qualche anno frena l’implementazione delle infrastrutture ciclabili, il resto della provincia, soprattutto nella parte dell’entroterra gardesano, mostra significativi segni di vitalità.
Dall’annuncio, dato alla fine di gennaio dal Sindaco di Costermano Stefano Passarini, riguardante la realizzazione del nuovo ponte ciclopedonale a collegamento della frazione di Marciaga, al ponte sospeso sull’Adige tra Ceraino e Rivoli, fino ai lavori ormai ai nastri di partenza in Val del Tasso e al Moscal in territorio del Comune di Cavaion, il fiorire di nuove progettualità rivela il valore strategico assunto dalla mobilità ciclistica in questo territorio.
In missione a Venezia per presentare il progetto del ponte ciclopedonale, Passarini ha lanciato questo messaggio ai suoi concittadini: «Insieme ai nuovi Parchi e alla riqualificazione generale in atto su tutto il territorio, il ponte valorizzerà ulteriormente il nostro paese, portando grande sviluppo in termini economici a livello comunale assieme a nuove opportunità lavorative». Manca ancora qualche carta per vedere la fine dell’iter amministrativo della “storica” passerella ciclopedonale sospesa sull’Adige tra Ceraino e Rivoli. Storica perché attesa da decenni. Progettata più volte in passato, sotto la regia del Comune di Dolcé l’opera sembra ora arrivata ad un punto di non ritorno. Essa consentirà di collegare la sponda destra dell’Adige alla sinistra, rendendo percorribile un circuito ad anello tra le ciclabili della Val d’Adige e della Valpolicella, con sbocco diretto verso il capoluogo Verona.
Grazie ad un finanziamento di 70 mila euro del Gal (Gruppo azione locale) Baldo-Lessinia, è in corso di realizzazione la sistemazione di circa un chilometro di sentieri attraverso la Val del Tasso sul tracciato della vecchia ferrovia Verona-Caprino-Garda. Oltre a migliorare la pavimentazione “mediante tratti di sterro e riporto” e “taglio della vegetazione ai bordi”, l’intervento, messo a gara per 85 mila euro nel settembre 2019 e aggiudicato lo scorso 4 febbraio per un importo di 86.648,23 euro oltre Iva, prevede la messa in sicurezza dei due ponti sul torrente Tasso “mantenendone inalterate le spalle, attraverso il recupero delle travi metalliche a sostegno dell’impalcato, il rifacimento dell’impalcato stesso e dei parapetti”. Dal punto di vista della mobilità ciclistica, i lavori consentiranno di ridurre al minimo l’interferenza con il traffico automobilistico. L’imbocco del sentiero, interamente immerso nel verde, si colloca infatti appena dopo la rotonda di Sega di Cavaion. A chi arriverà da Verona lungo la ciclabile del Biffis, non resterà altro che superare questa rotonda e poi svoltare a destra dentro il parco giochi di Sega. Non è esclusa comunque la possibilità di studiare un aggancio ancora più diretto. Per dare un’idea di quanto fosse atteso anche questo intervento, basti ricordare che esso era nel pacchetto di richieste della primissima manifestazione “Ferrovie dimenticate”.
Un altro prezioso chilometro di percorso ciclopedonale che si sta finendo di ripavimentare è quello che attraversa il territorio di Affi fino al confine con il comune di Cavaion (costo circa 60 mila euro).
La cosiddetta strada “Ronchi- Lunghi” collega da est ad ovest la località Caorsa con la zona della Pista ciclabile “2×4” in via Sottomoscal e si potrà percorrere esclusivamente a piedi o in bici. Qui, a primavera, verrà aperta al pubblico l’ex base Nato denominata “West Star”, Stella d’Occidente, un bunker segreto realizzato dal Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa in Piena Guerra Fredda, scavato nella pancia del monte Moscal. Un’attrazione suggestiva che certamente non mancherà di calamitare molti turisti.
E proprio sul binomio tra bici e turismo ha ormai deciso di puntare anche il Comune di Cavaion i cui due alberghi sono interessati, per quasi tutto il tempo dell’anno, da un rilevante flusso cicloturistico proveniente dal Nord Europa.
Questo, in ultima analisi, è anche il fattore che muove lo sviluppo sostenibile dell’entroterra gardesano: l’inadeguatezza di infrastrutture e servizi lungo le località lacustri, specialmente da Bardolino in giù (si pensi all’impraticabilità della Strada Gardesana), dirotta i flussi cicloturistici verso l’interno, dove i Comuni si stanno facendo trovare sempre più preparati.
Enrico Peroni e Michele Marcolongo
(da Ruotalibera 166 – aprile-giugno 2020)