Il 20-20 appena iniziato sarà un anno ricco di e…venti (un nuovo decennio che parte, le olimpiadi di Tokyo, l’Expo a Dubai, la prima edizione pan-europea degli Europei di calcio, …) e di sfide ro…venti (un assetto europeo e mondiale – oltre che nazionale e locale – in evoluzione, scelte ambientali urgentissime, la Brexit che si compie, …). In questi momenti è normale formulare auspici fer…venti per il tempo a venire, e come FIAB Verona proveremo ora a farlo nell’ambito della mobilità, prevedendo non un’attesa inerte ma un impegno diretto affiché diventino realtà.
Caro 2020,
per Verona vorremmo un Mobility Day in meno e una decisione concreta in più per ridurre il traffico nei numeri e nella pericolosità (nonostante le pressioni contrarie che vorrebbero far tornare indietro la città) e avanzare verso l’obiettivo di un centro storico entro le mura con ingresso e sosta limitati e di una rete di percorsi sicuri dai quartieri. A proposito, il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) arriverà a compimento: fa’ che, come capita spesso, non si riveli solo un atto formale, ma che aiuti a risolvere problemi di vecchia data. E poi, tra la filovia, le nuove ciclabili (in arrivo?) e tutto il resto (compresi i monopattini…), fatti ricordare come l’anno di una sintesi positiva per gli spostamenti cittadini nella giusta direzione…
Per il territorio veronese, fa’ che il nostro ente Provincia si svegli dal suo lungo torpore sul tema, e si dia da fare ritrovando la sua funzione propositiva – coi soldi ma anche con le idee – e di coordinamento degli enti locali, come stanno facendo con impegno le altre Province venete (per dire: la Provincia di Vicenza sta portando avanti un investimento triennale di 40mln€ nella rete ciclabile provinciale). E fa’ che i partenariati tra comuni veronesi sorti di recente per il recupero ciclopedonale del Tartaro (da Verona a Ostiglia), del Menago (Verona-Buttapietra-Bovolone-Cerea) e della sinistra Adige nord (Dolcè-Pescantina-Verona) procedano coesi nella stesura di progetti convincenti e pronti per essere finanziati, com’è accaduto con successo per le Risorgive…
Per il livello regionale: nel 2020 si rinnova il governo del Veneto, fa’ che si parli maggiormente di mobilità sostenibile e un po’ meno di tangenziali, varianti, svincoli e rotonde; e che, dopo averne parlato, vi si investa di più e meglio dove c’è reale necessità, non solo dove conviene. E fa’ che, come abbiamo richiesto, la ciclovia Adige Sud (Verona-Legnago-Rovigo-mare) venga riconosciuta ufficialmente come itinerario cicloturistico della REV (Rete Escursionistica Veneta) così come lo sono già il Garda-Venezia, la Via del Mare, il Dolomiti-Venezia, la ex ferrovia Treviso-Ostiglia.
Per il quadro nazionale: vorremmo che nel 2020 arrivassero le tanto attese novità per il Codice della Strada, tra cui la facoltà per i comuni (esistente da decenni con successo nel resto d’Europa) di concedere il “senso unico eccetto bici” dove utile e opportuno. E auguriamo tanta fortuna alla nascente rete delle ciclovie nazionali, nella quale ci aspetteremmo venga inclusa la nostra Celeste AIDA (la ciclovia delle città del Nord Italia, www.aidainbici.it) appena reduce dal grande successo della raccolta fondi per la segnalazione leggera e la creazione di una app dedicata.
Ah, dopo tanti auspici quasi scordavo…
Caro 2020, per favore cerca anche di essere un anno positivo, ad esempio – ma non solo – per tutti coloro che leggono Ruotalibera, siano essi soci di FIAB Verona oppure no(n ancora!).
(da Ruotalibera 165 – gennaio-marzo 2020)