Giro del Castellon. Percorsi cicloturistici della Valpolicella, passando dal tempio di Minerva e alla dedica a Giove. Sosta a Pezza
Partiamo dalla pieve di San Floriano, dove sulla facciata della pieve sono ben visibili due grandi cippi funerari del I secolo, di Gaio Magio Optato e Gavio Sevio Valeriano Esiano, esempio tipico di reimpiego di materiali pagani preesistenti, capovolgendoli. Saliamo sul percorso 47 fino a Purano, proseguiamo verso San Rocco con un tratto da percorrere scendendo dalla bici. Saliamo sul monte Castellon.
Sul Monte Castelon a Marano di Valpolicella, sorgeva un santuario extraurbano (fanum) dedicato a Minerva, come ricordano il toponimo Menervii di epoca medioevale e dalla vicina chiesa di Santa Maria in Minerbe. Sotto al tempio sono state trovate tracce di un luogo di culto protostorico, attivo fin dal VI secolo a.C., testimoniato dalla scoperta di un rogo votivo, usato in segno di devozione per la divinità del tempo, a cui appartengono il ritrovamento di settanta anelli retici e due frammenti ceramici. Il tempio a Minerva fu costruito forse in età augustea per il culto di una divinità femminile locale assimilata a Minerva, con possibili (ma per ora non evidenti) competenze salutari legate alla presenza di acque, il santuario era ricco di arredi sacri, in particolare are offerte come ex voto dai fedeli, databili fra I e II sec. d.C.; fra le offerte una, perduta, riproduceva una calzatura realizzata e dedicata dal liberto (schiavo affrancato) Lucius Iariovidius, come ringraziamento per il felice esito di un viaggio o a significare la sua presenza al cospetto della divinità.
L’edificio fu costruito o ampiamente restaurato da quattro curatores fanorum, probabilmente addetti alla cura degli edifici sacri del distretto amministrativo degli Arusnates ed era frequentato anche da personaggi forniti di una certa posizione sociale. Un’ara figurata (ora al museo archeologico al teatro romano) ci offre immagini delle cerimonie di culto, su un lato un sacerdote assistito da un camillus, sull’altro una donna con ricca veste ornata da medaglioni e col capo coperto da un cappuccio a punta, una probabile flaminica; dagli scavi ottocenteschi emerse anche un coltello probabilmente usato per i sacrifici di animali. Il tempio presentava ornamenti di pregio, come due raffinate rosette di bronzo, resti della decorazione della porta d’ingresso, e una grande vasca simile a esemplari dell’Italia centrale.
Passiamo ora in discesa dalla chiesetta di Santa Maria in Minerba e scendendo ancora passiamo dal paesino di Pezza. Prendiamo per via Torta fino al lavatoio, poi ancora in ripida discesa fino a Marano. Da Marano riprendiamo il percorso 47 e MTB1 in discesa fino a Canzano. Da Canzano il percorso 47 scende su strada a sinistra, mentre noi proseguiamo a destra da Canzano a Pianura sul percorso MTB1 che ci porta al borgo di Pozzo e alla sua chiesetta.
Arriviamo dalla chiesetta di San Marco in Pozzo, una delle molte chiesette romaniche della Valpolicella nascoste fra i campi e le corti. In mezzo a un prato, occupato fino a 200 anni fa dal cimitero, si innalza con la stessa struttura di sette secoli fa, la semplice facciata a capanna, il campaniletto. Da notare su un angolo del muro sud una lapide romana con l’iscrizione IOVI OM. Sul lato sud anche una crocefissione ad affresco. L’interno ad un’unica navata con tetto a capriate è stato decorato a più riprese nel corso dei secoli: gli affreschi sono più o meno della fine del ‘300, inizio del ‘400.
Alcuni tratti del percorso proposto su sterrato con ciottoli sono da percorrere a piedi. A Pezza sono presenti i mercatini di Natale che attraversiamo a piedi. Pranzo al sacco o in autonomia al mercatino. Al tempio di Minerva è possibile la visita guidata da farsi in autonomia.
L’iscrizione è da ritenersi autocertificazione di idoneità fisica, con l’iscrizione si accettano il regolamento gite e le presenti note.
La bici deve essere in perfetta efficienza, controllata o fatta controllare da persona esperta. Sono necessari campanello e kit per riparazione della propria bicicletta con camera d’aria nuova, pompa ecc. controllati ed adatti alla bici in uso. Prenotazione obbligatoria.
Non è prevista l’assicurazione infortuni. I soci FIAB hanno l’assicurazione RC compresa nella tessera.
Questa escursione non ha un accompagnatore di servizio scopa.
Abbigliamento tecnico sportivo adatto alla stagione e alle temperature del giorno, il casco è obbligatorio e va indossato quando si pedala.
Si viaggia nel rispetto del codice della strada sotto la propria personale responsabilità, consapevoli delle proprie capacità fisiche.
Questa non è un’iniziativa turistica organizzata né una manifestazione sportiva bensì un’attività sociale, culturale e ambientale rivolta ai soci e svolta per il raggiungimento degli scopi statutari dell’associazione. Si declina ogni responsabilità per eventuali danni a cose o a persone.
Informazioni e iscrizioni con richiesta via mail a Marco Tosi : marcotosinurse@gmail.com. I posti disponibili sono 15. Indicare nella richiesta nome cognome, se iscritto FIAB, e cellulare.
Difficoltà: | ImpegnativaÈ richiesto un discreto allenamento.La descrizione è indicativa: clicca per maggiori dettagli. |
Ritrovo: | lunedì 8 Dicembre 2025, ore 10:00 |
Presso: | San Floriano |
Distanza: | km. 50 |
Conclusione: | ore 16:00 |
Partecipazione: | |
Evento a cura di: | Marco Tosi |
Iscrizioni: | Contattare l'organizzatore |