ATTENZIONE!
Iscrizioni chiuse per esaurimento dei posti disponibili.
Camminata sui percorsi per trakking e MTB della Valpolicella. Giro del Castelon. Da Giove al tempio di Minerva.
Partiamo dalla chiesetta di San Marco in Pozzo, una delle molte chiesette romaniche della Valpolicella nascoste fra i campi e le corti. In mezzo a un prato, occupato fino a 200 anni fa dal cimitero, si innalza con la stessa struttura di sette secoli fa, la semplice facciata a capanna, il campaniletto.
Da notare su un angolo del muro sud una lapide romana con l’iscrizione IOVI OM. Sul lato sud anche una crocefissione ad affresco.L’interno ad un’unica navata con tetto a capriate è stato decorato a più riprese nel corso dei secoli: gli affreschi sono più o meno della fine del ‘300, inizio del ‘400. Siamo sul percorso dell’itinerario MTB2 che seguiamo in leggera salita iniziale che diventa maggiore verso il colle Tenda.Arrivati sul crinale del Tenda, all’incrocio con il percorso MTB1 proseguiamo su questo in direzione Purano. Alla svolta successiva mentre il percorso MTB1 va a destra verso Canzano noi proseguiamo a sinistra sul crinale del colle Tenda, passando nel bosco. Arriviamo in località Crocetta sul percorso 47 degli itinerari della Valpolicella e successivamente a Purano. Da qui su sterrato sempre in leggera salita andiamo sul monte Castelon in direzione di San Rocco. Passiamo a fianco del tempio di Minerva.
Sul Monte Castelon a Marano di Valpolicella, sorgeva santuario extraurbano (fanum) dedicato a Minerva, come ricordano il toponimo Menervii di epoca medioevale e dalla vicina chiesa di Santa Maria in Minerbe. Sotto al tempio sono state trovate tracce di un luogo di culto protostorico, attivo fin dal VI secolo a.C., testimoniato dalla scoperta di un rogo votivo, usato in segno di devozione per la divinità del tempo, a cui appartengono il ritrovamento di settanta anelli retici e due frammenti ceramici.
Il tempio a Minerva fu costruito forse in età augustea per il culto di una divinità femminile locale assimilata a Minerva, con possibili (ma per ora non evidenti) competenze salutari legate alla presenza di acque, il santuario era ricco di arredi sacri, in particolare are offerte come ex voto dai fedeli, databili fra I e II sec. d.C.; fra le offerte una, perduta, riproduceva una calzatura realizzata e dedicata dal liberto (schiavo affrancato) Lucius Iariovidius, come ringraziamento per il felice esito di un viaggio o a significare la sua presenza al cospetto della divinità. L’edificio fu costruito o ampiamente restaurato da quattro curatores fanorum, probabilmente addetti alla cura degli edifici sacri del distretto amministrativo degli Arusnates ed era frequentato anche da personaggi forniti di una certa posizione sociale.
Un’ara figurata (ora al museo archeologico al teatro romano) ci offre immagini delle cerimonie di culto, su un lato un sacerdote assistito da un camillus, sull’altro una donna con ricca veste ornata da medaglioni e col capo coperto da un cappuccio a punta, una probabile flaminica; dagli scavi ottocenteschi emerse anche un coltello probabilmente usato per i sacrifici di animali. Il tempio presentava ornamenti di pregio, come due raffinate rosette di bronzo, resti della decorazione della porta d’ingresso, e una grande vasca simile a esemplari dell’Italia centrale.
Passiamo ora in discesa dalla chiesetta di Santa Maria in Minerba e scendendo ancora passiamo dal paesino di Pezza. Prendiamo per via Torta fino al lavatoio, poi ancora in ripida discesa fino a Marano. Da Marano riprendiamo il percorso 47 e MTB1 in discesa fino a Canzano. Da Canzano il percorso 47 scende su strada a sinistra, mentre noi proseguiamo a destra da Canzano a Pianura sul percorso MTB1 fino a una deviazione a sinistra, che su un single track ci porta di nuovo al borgo di pozzo e alla sua chiesetta.
Percorso di circa 13 chilometri e 500 metri di dislivello, in gran parte su sentieri sterrati, tabellati e pubblici. Sono indispensabili le calzature da trekking per la presenza di terreni scivolosi, con presenza di fogliame a terra. Alcuni brevi tratti sono su strada asfaltata. Abbigliamento sportivo adeguato alla stagione e alle temperature della giornata. pranzo al sacco. non è prevista assicurazione infortuni. Non è prevista la visita al tempio di Minerva.
Posti disponibili 10. Accompagnatore Marco Tosi
Richiesta di iscrizione con mail a marcotosinurse@gmail.com, indicando nome, cognome, se socio FIAB e cellulare.
Aggiornamento. Prenotazioni complete. Posti esauriti
Ritrovo per gli iscritti ore 9,20 a Valgatara, chiesetta di San Marco in Pozzo, venendo da San Floriano, si trova all’inizio del paese a sinistra. Durata circa 4 ore e mezzo, con breve sosta panino.
Questa non è un’iniziativa turistica organizzata né una manifestazione sportiva bensì un’attività sociale, culturale e ambientale rivolta ai soci e svolta per il raggiungimento degli scopi statutari dell’associazione. L’organizzazione e l’accompagnatore declinano ogni responsabilità per danni a persone o a cose durante la camminata.
L’iscrizione è da ritenersi autocertificazione di idoneità fisica.
Nella foto invernale in evidenza, il monte Castellon con il tempio di Minerva, e sul profilo all’orizzonte gli Appennini
Difficoltà: | ImpegnativaÈ richiesto un discreto allenamento.La descrizione è indicativa: clicca per maggiori dettagli. |
Ritrovo: | sabato 11 Febbraio 2023, ore 09:30 |
Presso: | San Marco in Pozzo a Valgatara |
Distanza: | km. 13 |
Conclusione: | ore 15:00 |
Costi: | Gratuito |
Partecipazione: | |
Evento a cura di: | Marco Tosi |
Informazioni: | Posti limitati, iscrizione obbligatoria. |
Iscrizioni: | Online |