Il punto del Presidente

Buon 2022 da FIAB Verona

Care amiche, cari amici,

augurandoci prima di tutto che esso porti con sè una progressiva uscita dall’attuale fase emergenziale, il 2022 appena iniziato porta anche varie suggestioni per la nostra associazione.

Iniziamo da un anniversario

Quarant’anni fa, nel 1982, un gruppo di ventenni veronesi con antenne ben sintonizzate – anche per esperienza diretta – sulle frequenze di Amsterdam e Copenhagen fondava l’associazione Amici della Bicicletta, avventura non da poco in una città come Verona e un paese come l’Italia dove al tempo l’automobile era sempre più l’oggetto del desiderio, e la bicicletta, lungi dall’essere il mezzo di mobilità urbana ideale come nei paesi nordici, era o la bici da corsa per fare sport o, in alternativa, solo il mezzo di chi non poteva permettersi di meglio.

Ebbene: quegli strani giovanotti, che predicavano (e praticavano) l’uso della bici per la vita quotidiana e il tempo libero, erano forse poco in linea con l’epoca, ma il tempo ha dato loro ragione. Infatti da allora il quadro è assai cambiato: l’invasione delle auto private col suo corollario di inquinamento, traffico e pericolosità e l’evidenza di una crisi climatica globale hanno fatto capire quale sia la strada giusta da prendere, e la percezione generale nei confronti della bicicletta è radicalmente mutata. Così, da quegli inizi un po’ romantici noi Amici della Bicicletta di Verona, divenuti poi FIAB Verona nell’ambito della federazione nazionale che abbiamo contribuito a far nascere e di cui oggi siamo di gran lunga l’associazione italiana più numerosa, non ci siamo mai fermati e ci siamo organizzati e strutturati, diventando gli interlocutori di riferimento per la città e la provincia sull’uso della bicicletta come mezzo di mobilità sostenibile.

Tutto bene, se non fosse che nel frattempo quei ventenni sono diventati sessantenni, e ancora non si intravede all’orizzonte un ricambio generazionale destinato a raccoglierne il testimone per difendere e promuovere il tema della mobilità ciclistica, diventato rilevante e destinato ad esserlo sempre più. È questo, assieme a un progressivo calo dei soci davvero attivi, il principale problema con cui dovremo confrontarci negli anni a venire e in cui ognuno di noi dovrebbe sentirsi coinvolto.

Andremo al voto

Il 2022 sarà anche l’anno delle elezioni comunali a Verona.
Abbozzando un bilancio dei cinque anni dell’amministrazione uscente per quanto riguarda la mobilità, potremmo dire che essi si stanno concludendo tra luci ed ombre.

Da un lato si sono visti alcuni significativi passi avanti nell’incentivazione della mobilità sostenibile, tra cui notiamo in particolare la progettazione di tre importanti direttrici ciclabili in sede propria (Porta Palio-Castelvecchio, Saval-San Zeno, Boscomantico-Stadio-Stazione) dei quali una realizzata, una quasi e una con i lavori che partiranno probabilmente entro fine mandato; il via libera al completamento della ciclabile della Valpantena; l’allargamento in qualità e quantità della rete del bike sharing (ora anche a pedalata assistita); l’apertura ai monopattini elettrici; alcuni interventi di miglioramento della rete ciclabile in più punti. Ricordando il nulla – se non l’arretramento – nel decennio amministrativo precedente, tali interventi hanno ottenuto apprezzamento portando anche a una valutazione lusinghiera da parte di FIAB nazionale nella rete Comuni Ciclabili, forse anche un po’ generosa, e anche per questo da intendersi non come un premio ma come un’apertura di credito che, se non confermata da un impegno costante di progresso negli anni a venire, potrebbe venire ridimensionata nelle prossime revisioni.

Dove invece l’amministrazione uscente non ha saputo o voluto fare passi avanti è nella disincentivazione della mobilità privata a motore. A Verona si gira in auto come cinque anni fa, se non di più: con la propria auto – tranne che in una ZTL ora peraltro allentata in base a opinabili provvedimenti emergenziali – si può ancora andare dappertutto senza problemi. La Zona 30 allargata di recente è stata un provvedimento basato meramente su segnaletica verticale, senza interventi di moderazione del traffico, ne’ alcuna campagna culturale-comunicativa, ne’ particolari iniziative di verifica e sanzionamento su strada; e non ci sono stati provvedimenti significativi di limitazione del traffico privato a motore, a meno di voler considerare tali le episodiche chiusure del centro in alcuni “Mobility Day” domenicali nel primo biennio di carattere più educativo che incisivo, salvo poi tornare al consueto traffico nel successivo lunedì. Se ci guardiamo attorno, le scuole superiori continuano ad essere prese d’assalto dalle auto di genitori che depositano e prelevano i figli davanti alla porta degli istituti in un caos di quattro frecce e scarichi accesi; le consegne delle merci si fanno ancora con furgoni inquinanti e poco disciplinati; e così via. Insomma, su questo fronte pare non essere cambiato nulla.

Per noi di FIAB Verona sarà dunque il caso di rimettere questi e altri temi sul piatto dell’ormai vicina campagna elettorale, sentendo cosa ne diranno i contendenti di una partita che si preannuncia piuttosto interessante.

Fondi in arrivo per gli itinerari della provincia

Nel 2022 inizieranno poi ad arrivare cospicui fondi per la mobilità sostenibile, in parte dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di provenienza europea), che saranno gestiti dal MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile), dalle Regioni (nel nostro caso dalla Regione Veneto) e in misura minore anche dalle Province. Questo riguarda molto da vicino anche il destino dei partenariati di comuni attualmente attivi nella nostra provincia per la realizzazione di itinerari ciclabili di scala medio-lunga: pensiamo ad esempio alla VeOs Verona-Ostiglia; al Menago tra Buttapietra, Bovolone e Cerea; alla val d’illasi tra Tregnago, Illasi e Caldiero; alla triade del Biciplanest (San Bonifacio, Soave, Monteforte); alla Sinistra Adige nord tra Volargne, Pescantina e Verona; e anche a una recentemente sorta Sinistra Adige sud tra Belfiore e Terrazzo.

Vedremo, cercando per quanto possibile di intervenire con spirito collaborativo, se e quali di questi partenariati sapranno proporre progetti di qualità, superando la concorrenza reciproca e di altri partenariati che si faranno avanti in Veneto e in Italia.

Al di là di quanto detto, vogliamo comunque sperare che quest’anno appena partito possa essere migliore dei precedenti (francamente, visto come sono stati gli ultimi due, l’impresa non appare impossible). A voi e ai vostri cari giungano, anche a nome dell’associazione, i più sinceri auguri di un 2022 sereno e positivo.

Un cordiale saluto
Corrado


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