Racconti di viaggio

A Ravèna valén (Ravenna e dintorni)

Il nostro prode Giorgio in fase di programmazione delle ciclovacanze ha pensato bene di proporre un giro a petalo con base Ravenna, dove qualche tempo fa era stato anche organizzato un cicloraduno nazionale. Quindi una ciclovacanza facile per la assoluta mancanza di dislivello ma intensa per i luoghi che avremmo visto e visitato.

Prima tappa con partenza dalla bella Comacchio con il suo caratteristico ponte e via verso le valli tra la laguna su strade prevalentemente sterrate che in realtà sono argini delle valli. Percorso che metterà a dura prova le coperture delle nostre bici e infatti dopo pochi chilometri abbiamo la prima di un numero di forature fuori dagli standard di una normale vacanza. Ma non tutto il male viene per nuocere, le soste aggiuntive sono sempre bene accettate dal gruppo di 40 ciclisti quali eravamo.

Per rompere la “monotonia” di vedere in continuazione fenicotteri rosa che placidamente si fanno ammirare, arriviamo al primo traghetto che ci consente di superare uno dei canali che ricorrono nelle valli di Comacchio. Subito dopo sosta pranzo in una ex casa del popolo di inizio novecento ora circolo Arci. Alla ripartenza la strada è così trafficata che un po’ indisciplinatamente viene occupata interamente dalle nostre bici per qualche decina di metri prima di riformare un’ordinata colonna fino all’arrivo in albergo, non prima di avere traghettato un ulteriore canale.

Il secondo giorno partenza per Cervia. Appena usciti dalla città passiamo a fianco della basilica di Sant’Apollinare in Classe per inoltrarci nella pineta Primo maggio. Un bellissimo percorso di sei km interamente all’interno della pineta che ci porta al lido di Classe per vedere un mare di fine stagione. Alberghi deserti, qualche negozio aperto, quando solo qualche settimana prima era tutto un brulicare di gente. Per noi è ovviamente una cosa positiva altrimenti sai che slalom tra i villeggianti! Cervia invece ha ancora una veste vacanziera. Il suo bel centro con il magazzino del sale è ancora vivo. La sera prima un socio di FIAB Ferrara ci aveva parlato delle famose saline raccontandoci le storie di chi ci lavorava facendoci scoprire che il sale di Cervia è un sale “dolce”. Ritorniamo con una piccola variante alla pineta Primo Maggio per ripassare dalla basilica di Sant’Apollinare ed ovviamente una sosta per ammirare i suoi famosi mosaici è d’obbligo.

Entroterra il terzo giorno. Lungo la ciclabile del fiume Lamone arriviamo a Russi dove visitiamo i resti di una villa romana che sono riemersi grazie ai lavori di sbancamento a fini commerciali nel 1950. La villa, che costituisce uno degli esempi meglio conservati di villa urbano-rustica dell’Italia settentrionale con bei pavimenti per la maggior parte in mosaico bianconero, era il centro di un podere agricolo. Percorriamo altri argini di fiumi fino ad arrivare all’ecomuseo delle erbe palustri a Villanova di Bagnocavallo. Questi fiumi scorrono placidamente entro gli argini parecchi metri più in basso e sembra quasi impossibile che questa primavera abbiano riempito uno spazio così grande da provocare la tremenda inondazione che ha devastato il ravennate, inondazione della quale incredibilmente non è rimasta traccia.

Ci accoglie all’ecomuseo una pimpante accompagnatrice che ci rende partecipi della tradizione lacustre. All’interno il percorso museale offre un’esperienza unica fatta di oggetti, documenti, ricostruzioni topografiche, testimonianze filmate oltre che suggestioni sonore e visive che contribuiscono a restituire la complessità dell’ambiente vallivo, dei modi di vivere della sua gente, delle sue tradizioni e della sua economia rurale. È incredibile quanti oggetti di uso comune, dagli utensili per i lavori in campagna agli usi domestici alle famose borse di paglia e i cappelli, si possano realizzare con delle “semplici erbe”. Un tempo la lavorazione di queste erbe rappresentava una fetta importante del reddito della zona fino all’arrivo della plastica e delle fibre sintetiche. A Villanova un cimitero dei caduti canadesi della seconda guerra mondiale ci porta alla memoria del sacrificio di ragazzi venuti dal nuovo mondo per la nostra libertà.

Dopo un tuffo nella storia contadina non potevamo esimerci di tuffarci il quarto giorno dentro la storia artistica che contraddistingue Ravenna, ovvero i suoi meravigliosi mosaici. Il mausoleo di Galla Placidia, la basilica di San Vitale, la basilica di Sant’Apollinare nuovo, il battistero Neoniano, luoghi che non hanno bisogno di presentazioni e che sono imprescindibili da visitare a Ravenna senza dimenticare poi la tomba del sommo poeta Dante Alighieri. Questo ultimo giorno, complice forse il breve percorso, ci ha risparmiato, per fortuna, l’ennesima foratura.

Una vacanza che ha rispettato in pieno le aspettative e forse le ha anche superate, ma con l’organizzazione FIAB Verona, ovviamente, non poteva che andare così!

(da Ruotalibera 181 – gennaio-marzo 2024)


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Luca Reani

Ciclista impenitente dai tempi delle elementari. Il suo motto è: per andare in bici serve soprattutto la voglia! La pioggia, il freddo, il caldo, il vento, il traffico (eccetera, eccetera...) sono solo scuse.
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