Sentieri puliti e mountain bike sostenibile con GARBA
Sentieri ordinati, ambienti puliti e percorsi segnalati: condizioni mai scontate che contribuiscono al divertimento di un’escursione in mountain bike o a piedi. Da qualche anno il buono stato di manutenzione di molti dei sentieri del comprensorio veronese dal Monte Baldo al lago di Garda sono frutto del lavoro volontario dell’Associazione GARBA Mountainbike, che si propone di contribuire attivamente alla tutela e manutenzione del territorio attraverso collaborazioni con enti e amministrazioni comunali. “Frequentando i sentieri, a piedi o in bici, in qualche modo li incidiamo, lasciamo tracce evidenti del nostro passaggio. Tanto più sono evidenti, tanto più l’acqua li scaverà. Quindi è importante che l’uomo sia meno incisivo possibile sul territorio e poi comunque si prenda la responsabilità di riparare e sistemare”, ci racconta il presidente Tiziano Cristoforetti.
Nell’ultimo anno gli eventi atmosferici hanno messo a dura prova i sentieri, dissestati e scavati dalle forti piogge seguite a periodi di siccità. GARBA ha riparato le situazioni critiche date anche da una vegetazione eccessivamente invadente e ora (ottobre 2019) sta organizzando i sopralluoghi per verificare le condizioni dei percorsi Bike-Trekking di FederAlberghi Garda Veneto.
Fino ad oggi GARBA ha provveduto alla manutenzione di 120 km di sentieri, alcuni ripristinati più volte, come ad esempio il percorso “J” della Val Longa che collega Marciaga e Spighetta e poi San Zeno di Montagna, tracciato ideale per accedere alla bellezza del Monte Baldo. Anche il percorso della Rocca dei Camaldolesi (Bardolino- Garda) è stato più volte manutenuto dai volontari dell’associazione, che oltre alla pulizia si sono occupati della tabellatura. “Erano sentieri chiusi di cui abbiamo recuperato la larghezza per garantire comfort e sicurezza pensando soprattutto alla piena visibilità nel caso di incrocio tra bici e pedoni. Lo stesso abbiamo fatto in Val Sorda, manutenuta più volte negli ultimi due anni ma il cui stato attuale ha bisogno ora delle competenze delle Amministrazioni di Bardolino, Affi e Cavaion nonché dell’intervento dei servizi forestali. È una valle molto delicata”.
CicloTurismo
L’obiettivo di GARBA è quello di proporre reti di tracciati a enti e amministrazioni e programmarne la manutenzione attraverso il lavoro di volontari formati ad hoc. Cristoforetti tiene molto a ricordare lo spirito che guida l’associazione, il rispetto del territorio: “Dovrebbe essere l’idea di tutti i veri appassionati di mountain bike, che dovrebbero sentire la responsabilità di cancellare le tracce del proprio passaggio. L’aspetto escursionistico viene dopo, serve per far apprezzare quello che abbiamo per poi spingerci a tutelarlo. Ecco perché nella nostra associazione non c’è mai agonismo bensì scoperta e valorizzazione”.
Prima della collaborazione con FederAlberghi, GARBA ha avuto il sostegno di Unione Montana e del consorzio di promozione turistica “Lago di Garda è”. Ad oggi 19 Comuni tra Garda, Baldo e Val d’Adige hanno firmato il protocollo d’intesa in cui si riconosce l’associazione e le sue finalità. Attraverso il Consorzio si sono sviluppati 7 circuiti che coinvolgono tutti i 19 comuni per 500 km. Il progetto, denominato Lago di Garda Bike Paradise, è di fatto un contenitore che non prevede nuova sentieristica: “Spesso ai Comuni arrivano progetti nuovi con percorsi nuovi. Noi di GARBA pensiamo invece che prima di tutto dobbiamo mantenere e valorizzare quello che già c’è per poi metterlo in rete”, ci dice Cristoforetti.
L’associazione organizza anche eventi formativi nelle scuole: Cristoforetti crede che “l’unico rimedio a sporcizia e vandalismo sia la cultura: dobbiamo far capire perché è sbagliato farlo, portando la cultura della tutela del territorio nelle scuole. I ragazzi sono sensibili, li abbiamo coinvolti nelle pulizie e li abbiamo portati sui sentieri. Credo in loro”.
GARBA si caratterizza per essere l’unica associazione che organizza la formazione dei propri volontari con i servizi forestali e con l’ente certificatore ESEV-CPT, a garanzia della preparazione dei volontari per lavorare in sicurezza in cantiere boschivo. Ma chi voglia partecipare senza previa formazione può farlo anche solo per una giornata, svolgendo piccoli lavori manuali col rastrello o portando una torta. Tutti però devono avere casco in testa, occhiali e scarpe grosse.
di Annalisa Mancini
(da Ruotalibera 164 – ottobre-dicembre 2019)