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Percorsi in Valpolicella e Valdadige: Itinerario 16A

Arcè, Bure, San Micheletto, Fumane, Casterna, San Pietro in Cariano, Pescantina

Nella rete ciclistica della Valpolicella e Valdadige, l’itinerario 16A, utilizzando alcuni facili sterrati e strade asfaltate a basso traffico automobilistico, mette in comunicazione la Ciclovia del Sole con i vicini ponti sull’Adige di Arcè e Pescantina a Fumane e San Pietro in Cariano. Itinerario di 19 km in prevalenza pianeggiante e  asfaltato, con qualche leggera salita per raggiungere Fumane.


Ponte di Arcè inverno 2009

Il percorso inizia dalla Ciclovia del Sole (percorso 10); dopo Bussolengo in direzione Trento, superata la centrale elettrica, invece di proseguire in ciclabile, giriamo a destra per scendere verso il fiume Adige e attraversarlo sul ponte di Arcè, recentemente ristrutturato e che verrà riaperto a metà aprile 2020 (incrocio con itinerario 16). La tabellazione del percorso 16A inizia da Arcè, passando a fianco della villa Albertini.

Un enigma che attraversa i millenni è presente nella vicina chiesetta del XII secolo di S. Michele. Si tratta della frase palindroma di Rotas o del Sator: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Conosciuto come il quadrato magico, è composto da quattro parole latine e una di origine celtica. Si può leggere da destra o da sinistra, nella forma del quadrato anche dall’alto al basso.

Quadrato magico del Sator

La sua prima datatazione appartiene ad una colonna della grande palestra di Pompei, quindi precedente al 79 d.C. anno dell’eruzione del Vesuvio. Trovato anche a Dura Europos nell’attuale Siria, ad Aquincum nella Pannonia, l’attuale Buda in Ungheria, a Cirencester in Inghilterra, a Coimbra in Portogallo. Usata dai Catari, dall’Inquisizione e dai Templari. In Italia sono numerosi i ritrovamenti di epoca medioevale ad Aosta, Bolzano, Siena e poi in Abruzzo e Molise, in prevalenza all’esterno delle chiese. La formula è stata comunque interpretata sotto molti aspetti e riferimenti, da quelli della fondazione di Roma ai giudaico-cristiani, cristiani, gnostici, satanici, stoici, matemateci. Chiarini, docente di Filologia, in un recente libro, ne dà una suggestiva e pertinente tesi, collocandone l’origine ai tempi di Nerone, e all’esercito romano nel contesto delle iniziazioni al mitraismo. Ad Arcè la formula è incisa nell’archivolto della porta meridionale, verosimilmente per essere percepita a protezione del varco, un recente studio ne attribuisce un significato scaramantico. In ogni caso un enigma perfetto.

Antico contrappeso per torchio

Usciamo da Arcè seguendo la tabellazione, superata la rotonda andiamo in salita per girare poi a destra su via Monte Baldo, una strada sterrata che ci porta su via Bardoline (incrocio con il percorso 46). Attraversiamo l’incrocio per portarci su via Pretura,in prossimità di Ospedaletto. all’incrocio con la SS12 attraversiamo con prudenza la statale (incrocio pericoloso). Continiuamo su via Cà Vigneghe in salita sugli argini fossili del fiume Adige, per arrivare all’incrocio con il percorso 11, descritto in un altro articolo e alla Prunea di Sotto. Superata Prunea continuiamo dritto per attraversare la strada provinciale 4. Quindi in leggera salita su via Giare, e poi giriamo a destra su sterrato in strada delle Fontane. La strada è delimitata dal muro di cinta della storica villa Serego Aliglhieri (sec XIV) ed è tabellata anche come Percorso delle 4 fontane. Arrivati in località Monteleone (fontanina a destra), prendiamo a sinistra su via Stazione Vecchia. In prossimità dell’ingresso della villa Serego Alighieri giriamo a destra (incrocio con il percorso 48) sulla panoramica via Case Sparse Vaioi in direzione di Bure.

16A vista da San Micheletto

A Bure prendiamo a sinistra su via Monte Pasubio, prima in discesa poi in salita per arrivare su via Bure Alto davanti alla villa Monga, Negri, Scipioni. Nella piazzola d’ingresso alla villa possiamo osservare un blocco di pietra cilindrico con due grosse tacche a coda di rondine. Si tratta di un contrappeso di un grande torchio. Questi modelli di torchi sono stati usati dall’epoca romana e fino a un secolo fa. Sono comuni in Valpolicella e ne abbiamo visto uno ad Arcè, vicino alla chiesa di San Michele, sostiene una colonna e una croce, un altro lo troviamo sempre sul percorso 16A a Fumane inserito nella base d’angolo di una casa. In Valpolicella se ne trovano anche alcuni millenari.

Cicloescursione Bici e Bio in Valpolicella del 2011. Zeno Zignoli

Proseguiamo in leggera salita verso Bure alto, strada panoramica con belle vedute sulla valle di Fumane e l’Ambrosan località dove è stata trovata villa con locali adibiti alla produzione del Vinum Acinaticium. Proseguiamo verso la chiesa di San Micheletto del sec. XII sulla collina dove sembra fosse ubicato il castello dei Montecchi, famiglia nota per la tragedia scespiriana di Romeo e Giulietta. All’interno della chiesetta vi è un cippo funebre romano del III secolo raffigurante un genio alato. Con una piccola deviazione si può raggiungere la vicina Marega dove Zeno Zignoli nella azienda “Monte dei Ragni” , condotta con metodi naturali da decenni, coltiva viti, olivi, ma anche ortaggi. Ci ha ospitato in tante escursioni FIAB. Zeno Zignoli coltiva le vigne con l’ausilio di un cavallo da tiro, mentre per l’appassimento delle uve usa ancora l’antico sistema della legatura del tralcio del grappolo d’uva ad una rete verticale

Ulivi a Casterna. Itinerario 16A

Riprendiamo l’itinerario e scendiamo verso Fumane in direzione della cinquecentesca Della Torre Allegrini. La villa ha una pianta, imperniata su un cortile con peristilio, si rifà alle antiche case romane. L’interno contiene quattro grandi camini a mascherone. Continuiamo il percorso raggiungendo il centro di Fumane (incrocio percorso 47, direzione Cavalo) al municipio giriamo a destra in leggera discesa (incrocio con il percorso 51, direzione Molina), proseguiamo dritto per girare al successivo incrocio a destra verso Casterna (incrocio con il percorso 47, direzione Purano). Proseguiamo dritto su via Ponte Scrivan ( incrocio con percorso MTB2, direzione Valgatara) passando nei pressi della chiesetta Santa Maria del Degnano, secolo XV, affrescata da Paolo Ligozzi. Attraversiamo Casterna. Poi per via Volpare e via San Francesco ci portiamo alla rotonda di San Pietro in Cariano, per prendere alla rotonda sucessiva a sinistra su via Mara, poi su via Chiesa in leggera salita nel centro  di San Pietro in Cariano con le ville Serenella e Cometti.

percorsi valpolicella e valdadige. Itinerario 16 a
Monumento ex internati a Balconi

Proseguiamo a sinistra in discesa su via Crear con vista su villa Costanza e villa Pullè, quindi si prosegue dritto sulla strada bianca di via Bolcana, che in leggera discesa porta a Balconi, nei pressi della linea ferroviariria del Brennero. All’incrocio giriamo a sinistra in direzione della dismessa stazione di Balconi.Vale la pena una piccola deviazione al Monumento ex internati, posto davanti alla stazione. Dedicato ai 50.000 italiani caduti nei campi Nazisti. E in ricordo delle 700.000 persone, cittadini Italiani, deportati e internati, che tornarono in Italia e qui si fermarono. La linea ferroviaria del Brennero finiva a Balconi, erano distrutti il ponte di Parona e la stazione di Verona Porta Nuova. Pescantina divenne a partire dall’estate del 45, un preciso punto di riferimento italiano, un punto nodale, per i famigliari di quanti erano stati internati, deportati o fatti prigionieri. Furono ospitati per fornire i primi aiuti, assistenza e alloggio, prima che i rimpatriati proseguissero il viaggio verso casa. I luoghi di accoglienza andavano dal centro a Pescantina, nel palazzo del Comun, in alcuni edifici industriali fino alle tende e baracche allestite tra Balconi e Pescantina . Alla solidarietà della popolazione locale e delle zone limitrofe si aggiunse il lavoro di organizzazioni operaie e cattoliche e della Croce Rossa Italiana. Furono gli stessi reduci a chiamare le giovani volontarie del Centro Accoglienza Reduci (CAR), gli Angeli di Pescantina. Il CAR di Pescantina concluse la sua attività nei primi mesi del 1947.

Mascheroni di villa Della Torre (foto Giorgio Zamboni)

Per questi sentimenti di solidarietà e fratellanza umana a Pescantina fu conferita la medaglia d’oro al valore civile. Nel centro di accoglienza transitò anche Primo Levi il 17 ottobre del 1945, come lui stesso racconta nell’ultimo capitolo del suo romanzo autobiografico La tregua, a cui seguirà Se questo è un uomo.  Da questa stazione transitarono anche tutti i membri del primo CLN di Verona. Francesco Viviani, Giuseppe Deambrogi, Giovanni Domaschi, Guglielmo Bravo, Angelo Butturini, Vittore Bocchetta e i consiglieri militari Paolo Rossi, Arturo Zenorini, Mario Ardu. Saranno deportati tutti in Germania e soltanto Bocchetta, Rossi e Zenorini faranno ritorno. Zenorini, pescantinese, sarà per pochi mesi il primo sindaco del dopoguerra di Pescantina. Proseguiamo il percorso prendendo prima della stazione, a destra, un sottopasso ferroviario ci porta al semaforo sulla SS12 in direzione Pescantina. Al semaforo proseguiamo sempre dritto su via roma e poi su via Madonna per giungere nella piazza San Rocco (incrocio con percorso 16) e prendere il ponte per tornare in ciclabile per Verona.

Fumane.Tabella del percorso con informazioni e cartina

Punti di interesse durante il percorso
Ad Arcè: villa Albertini, chiesetta di San Michele, archivolto con il palindromo del Sator. A Gargagnago: villa Serego Alighieri. A Bure: villa Monga, Scipioni, Bure Alto, chiesetta di San Micheletto. A Fumane: villa Della Torre e la chiesetta di Santa Maria del Degnano. A San Pietro: villa Serenella, villa Cometti,  villa Galtarossa, villa Costanza. A Balconi: il monumento ex Internati. A Pescantina: il Lungadige Giacopini. Durante tutto il percorso: vigneti e uliveti. Lungo il percorso di circa 20 km sono presenti alcune tabelle descrittive dei punti di interesse. Sulle stesse è presente un qr code per poter accedere alle tracce ed ulteriori informazioni dal sito dedicato agli itinerari della Valpolicella e Valdadige in bicicletta. Adatto a tutti i tipi di biciclette con copertoni adatti allo sterrato, può essere percorso durante tutto l’anno. Gran parte del percorso è asfaltato, lo sterrato è di solito in buone condizioni. Non richiede particolare allenamento. 220 mt di dislivello in totale.

Clicca qui per visualizzare la mappa sulla piattaforma Alltrails (ex gpsies).
Loggandoti al sito potrai scaricare la traccia gpx.
Mappa OCM dell’itinerario 16A

Immagine in evidenza: biciclettata “Tra ville e vigneti” organizzata dalla Pro Loco (accompagnatore Sergio Pasetto)

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Marco Tosi

Viandante in bicicletta, vegetariano e pacifista. Con FIAB da decenni, traccia ciclovie, organizza cicloescursioni, scrive articoli sui territori che attraversa pedalando.
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