Alla famiglia Fumagalli il premio “Amico della Bicicletta 2019”
Silenziosi e instancabili testimoni di uno stile di mobilità sano e sostenibile, amico dell’ambiente…
Durante l’annuale festa di Ruotalibera, presso il centro Fevoss di Santa Toscana, in un clima di festosa allegria, il presidente di FIAB Verona Corrado Marastoni ha consegnato il tradizionale premio “Amico della Bicicletta” per l’anno 2019 alla famiglia Fumagalli per l’assiduità con la quale usano la bicicletta malgrado le criticità del contesto urbano veronese, e per essere testimoni, con questo loro esempio, di una concezione nuova della mobilità, che vorremmo più diffusa.
Ringraziando per il riconoscimento ricevuto, papà Luciano, mamma Daniela, e i due ragazzi Giovanni e Federico hanno detto di non sentirsi affatto speciali. Per loro la scelta delle bicicletta è una scelta di libertà e di convenienza che è venuta naturale. Cronometro alla mano, possono infatti dimostrare che le percorrenze per svolgere le incombenze quotidiane risultano ridotte anche di due terzi rispetto all’auto, che a questo punto preferiscono lasciare in garage. Senza contare la riduzione dello stress, gli aspetti piacevoli dell’esercizio fisico e la possibilità di vivere più a fondo la città e le relazioni.
Eppure il loro gesto quotidiano di inforcare, tutti e quattro, tutte le mattine, la bicicletta per andare chi a scuola, chi al lavoro, di questi tempi, in questa città, ha una qualità che va oltre l’ordinaria concezione delle convenienze e del senso comune. Premio strameritato.
Di seguito la motivazione “ufficiale”:
Muoversi a Verona in bicicletta, come si sa, non è agevole: piste ciclabili che si interrompono, mezzi privati a motore che possono girare liberamente in Centro e nelle zone residenziali, autisti spesso distratti, impazienti e frettolosi. Questo senso di insicurezza ancora presente nelle strade cittadine scoraggia molti veronesi a cambiare le proprie abitudini di mobilità, e in particolare porta spesso le famiglie a non suggerire – talvolta persino a proibire – l’uso della bicicletta ai propri figli.
Per i Fumagalli – papà Luciano, mamma Daniela, e i ragazzi Giovanni e Federico – la storia è diversa. Sole o pioggia, brezza o vento, li vediamo da sempre pedalare in città, loro davanti, Giovanni dietro, Federico nel seggiolino. Vederli arrivare ogni mattina a scuola in bicicletta è diventato un gradevole appuntamento quotidiano e anche – forse – un po’ occasione di sana invidia per i frequentatori del plesso scolastico Messedaglia – Emma Foà a San Bernardino. Liberi e sereni, i Fumagalli sono una famiglia su due ruote che sceglie la bicicletta come mezzo di spostamento primario nella vita cittadina e, soprattutto, la fa scegliere in modo naturale ai propri figli.
Siamo certi che un giorno – magari non troppo lontano – questa città migliorerà la propria mobilità, con la creazione di nuovi percorsi ciclabili diretti e in sicurezza e con una vita resa meno facile per chi si ostina a usare l’auto anche per brevi percorsi urbani. Quando questo accadrà, un numero crescente di concittadini si renderanno lentamente conto che muoversi in città con la bicicletta conviene perché più rapido e sufficientemente sicuro.
Per la famiglia Fumagalli questo giorno sarà una lieta novità, ma in realtà non farà molta differenza, dato che loro in bicicletta ci vanno già ora. Sarà però importante riconoscere che quel giorno sarà arrivato anche grazie alla loro silenziosa e instancabile testimonianza quotidiana di mobilità rispettosa della città e di positiva educazione genitoriale “sul campo”. In fondo è anche per dare il giusto merito a persone così che noi Amici della Bicicletta doniamo il nostro tempo per costruire una città migliore, per loro e per quelli che ancora non lo sanno.
È dunque per questo che siamo lieti di conferire a Luciano, Daniela, Giovanni e Federico Fumagalli il premio “Amici della Bicicletta 2019” anche in nome delle altre famiglie veronesi che nonostante tutto scelgono la bici per la loro vita quotidiana, e li incitiamo – anche se siamo sicuri che non ce ne sarà bisogno – a continuare a pedalare.
(da Ruotalibera 165 – gennaio-marzo 2020)