Controvento

Aboliamo l’ “Automunito”!

I più attenti avranno notato che gli annunci di lavoro devono attenersi ad alcune regole precise per evitare qualsiasi intento discriminatorio. Questi non devono esplicitamente richiedere un lavoratore o una lavoratrice, ma devono essere rivolti a candidati ambosessi. Inoltre, l’annuncio non deve avere alcuna discriminazione in base all’età e soprattutto non deve essere razzista, nel vero senso della parola.

Esiste, però, una forma molto più subdola di discriminazione, quasi classista. La richiesta di essere “automuniti”.

Parola pericolosa, a mio avviso, perché presuppone che le competenze di ogni potenziale candidato debbano essere subordinate al possesso o meno di un’autovettura privata. Una richiesta patrimoniale sbagliata per l’ordinamento italiano, visto che in un comune lavoro subordinato la mansione si deve svolgere solo tramite i mezzi e le strutture di cui dispone il datore di lavoro.

Alcuni potrebbero obbiettare, affermando che l’automobile serva per recarsi al lavoro , convinti che la macchina sia garanzia di puntualità, comodità ed efficienza. Purtroppo, code e traffico sono ormai all’ordine del giorno nelle nostre congestionate città (preciso che sto criticando il requisito di possedere un’auto, non la patente, perché esistono lavori per i quali è necessario saper guidare il classico furgoncino o il motorino). Sarà quindi compito del lavoratore individuare in autonomia e stabilire il modo più adatto per recarsi in orario sul luogo di lavoro. Ricordiamo che non tutti vogliono o possono avere l’automobile a casa.

È più che mai necessario non solo cambiare radicalmente la cultura, ma anche osare promulgando leggi a tutela delle libere scelte del cittadino eco-sostenibile. Quindi, ecco una proposta a costo zero con effetti immediati: negli annunci di lavoro aboliamo la parola “automunito”!

(da Ruotalibera 163 – luglio-settembre 2019)

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Guido Crivellari

Guido è un giovane ciclista con la passione per il cicloturismo, che trascorre volentieri il suo tempo libero in sella alla bicicletta per vivere esperienze alla scoperta di nuovi territori. L'incontro con FIAB lo ha convinto ancor di più che la bici può rappresentare una soluzione concreta e possibile a tanti dei problemi che assillano le nostre città e ha deciso di impegnarsi nella diffusione del "ciclopensiero". Per FIAB Verona è redattore e social media manager, nonché animatore e moderatore del gruppo Facebook "Amici della Bicicletta di Verona".
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