Aboliamo l’ “Automunito”!
I più attenti avranno notato che gli annunci di lavoro devono attenersi ad alcune regole precise per evitare qualsiasi intento discriminatorio. Questi non devono esplicitamente richiedere un lavoratore o una lavoratrice, ma devono essere rivolti a candidati ambosessi. Inoltre, l’annuncio non deve avere alcuna discriminazione in base all’età e soprattutto non deve essere razzista, nel vero senso della parola.
Esiste, però, una forma molto più subdola di discriminazione, quasi classista. La richiesta di essere “automuniti”.
Parola pericolosa, a mio avviso, perché presuppone che le competenze di ogni potenziale candidato debbano essere subordinate al possesso o meno di un’autovettura privata. Una richiesta patrimoniale sbagliata per l’ordinamento italiano, visto che in un comune lavoro subordinato la mansione si deve svolgere solo tramite i mezzi e le strutture di cui dispone il datore di lavoro.
Alcuni potrebbero obbiettare, affermando che l’automobile serva per recarsi al lavoro , convinti che la macchina sia garanzia di puntualità, comodità ed efficienza. Purtroppo, code e traffico sono ormai all’ordine del giorno nelle nostre congestionate città (preciso che sto criticando il requisito di possedere un’auto, non la patente, perché esistono lavori per i quali è necessario saper guidare il classico furgoncino o il motorino). Sarà quindi compito del lavoratore individuare in autonomia e stabilire il modo più adatto per recarsi in orario sul luogo di lavoro. Ricordiamo che non tutti vogliono o possono avere l’automobile a casa.
È più che mai necessario non solo cambiare radicalmente la cultura, ma anche osare promulgando leggi a tutela delle libere scelte del cittadino eco-sostenibile. Quindi, ecco una proposta a costo zero con effetti immediati: negli annunci di lavoro aboliamo la parola “automunito”!
(da Ruotalibera 163 – luglio-settembre 2019)