Zucchero? Meglio di no
Quelle che derivano dallo zucchero dovrebbero rappresentare al massimo il 10% delle calorie totali assunte nel corso della giornata (qualche anno fa l’OMS, facendo inalberare anche l’allora ministra Lorenzin, aveva proposto di portare questa quantità al 5%). Questo limite è proposto unanimemente dalla scienza in tutto il mondo, con l’obiettivo di ridurre il rischio per molte patologie come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari, diversi tumori, ecc. Una indicazione che vale anche per chi fa attività sportiva aerobica a bassa o media intensità come i cicloturisti. I quali hanno bisogno, durante la pedalata, che la loro glicemia rimanga tendenzialmente stabile, mentre il consumo di zucchero produce innalzamenti repentini e esagerati del livello di glucosio nel sangue, ai quali segue presto una condizione di ipoglicemia, accompagnata da sensazione di affaticamento e mancanza di lucidità. Diversi studi testimoniano che il consumo di zucchero va di pari passo con l’acquisto di alimenti “processati” (cioè preparati con un processo tecnologico-industriale come barrette, snack confezionati, biscotti, bibite, caramelle, dessert), che ne contengono in abbondanza. Meglio darci un taglio netto e, anche nella preparazione del viatico per la giornata in bici, optare per preparazioni più semplici e casalinghe.
- Uvetta – 1 tazza
- Albicocche secche a pezzetti – 10
- Semi di zucca tostati – 1 tazza
- Mela grattugiata finemente – 1 tazza
- Farina integrale di avena o di farro – 1 tazza
- Mandorle tritate – 1⁄2 tazza
- Pinoli – 1⁄2 tazza
- Olio extra vergine d’oliva – 3 cucchiai
- Succo di mela – 1 tazza
- Lievito istantaneo per dolci – 1 cucchiaino
- Sale – un pizzico
Mettete a bagno per qualche ora l’uvetta e le albicocche secche nel succo di mela. Scaldate il forno a 180 °C. Riunite tutti gli ingredienti in una grossa ciotola e impastateli bene (aiutatevi pure con le mani). Quando l’impasto è omogeneo, distribuitelo a cucchiai su una piastra rivestita di carta da forno. Fate cuocere per 15-20 minuti. Da consumare il giorno dopo.
(da Ruotalibera 162 – aprile-giugno 2019)