Il tempo passa veloce, ecco un bel luogo comune! Eppure proprio così è andata: cinque anni sono passati veloci ed ora è tempo di rinnovamento. Per la prima volta da quando FIAB Verona è nata avremo un presidente e, mi auguro anche un direttivo, più giovane del precedente. Mi sembra una ottima cosa: la vecchia guardia ci mette l’esperienza e, non dimentichiamolo, molto del proprio tempo libero, la nuova l’entusiasmo e una visione probabilmente più moderna dell’associazione.
In questi cinque anni qualche socio l’abbiamo perso ma non dimentichiamo che solo Milano si avvicina ai nostri numeri. Brescia la terza associazione FIAB in Italia ha circa un terzo dei nostri soci. Siamo e restiamo un punto di riferimento e lo si vede dal numero e dalla qualità degli eventi che ogni anno mettiamo in piedi.
Abbiamo una bellissima sede, ora anche multimediale, con lo spazio per la ciclofficina: sta solo a noi usarla al meglio. Il servizio di registrazione e punzonatura biciclette avviato sei mesi fa procede bene con un doppio vantaggio per noi. Per primo nella nostra sede arrivano molti ciclisti non soci che così ci conoscono, apprezzano il nostro lavoro, in più qualcuno esce anche con la tessera! L’altro vantaggio è che il servizio è svolto da un gruppo di ragazzi e questa “insolita allegra presenza” è segnale di speranza per un ricambio.
A livello cittadino purtroppo non posso dire che le cose siano migliorate molto. Abbiamo conosciuto nell’amministrazione persone volonterose, normalizzato i rapporti con le istituzioni, non cercando lo scontro continuo, anche se qualche volta verrebbe voglia di dissotterrare “l’ascia di guerra”! Nonostante tutto questo sforzo il tema mobilità ciclistica è e resta questione assai marginale per l’intero apparato comunale che sembra incapace di comprenderne l’importanza. Non dimentichiamo però che il consiglio comunale è espressione di un voto democratico quindi evidentemente la maggioranza dei veronesi vuole ostinatamente muoversi in automobile, incapace di concepire un’alternativa. Quindi il problema di base da affrontare è culturale.
Diverso il discorso sul cicloturismo che invece ha visto un notevole sviluppo sia come infrastrutture che come utenti. Molta strada è ancora da percorrere ma direi che negli ultimi 15 anni partendo quasi da zero gli sviluppi sia in Provincia che in Regione sono stati notevolissimi. Restano delle incomprensibili carenze, per esempio sull’argine sinistro dell’Adige a sud di Verona nemmeno una indicazione, un cartello! Un bellissimo percorso panoramico, asfaltato, sicuro perfettamente ignorato dalle varie amministrazioni.
Per concludere con una nota personale, come sapete nel 2011 appena entrato in direttivo, mi sono trovato all’improvviso prescelto a gestire una associazione complessa come la nostra senza la minima esperienza né preparazione. Ho accettato volentieri la sfida, affrontare cose che non so fare ha per me un fascino particolare. Posso dire che ho trovato una “macchina organizzativa” ben funzionante, certo si può sempre fare di meglio ma non buttiamoci giù, nel complesso andiamo molto bene. Certo, se ci fosse qualche “new entry” fra i volontari non guasterebbe, questo lo dico da cinque anni ed è l’ultima volta che vi invito a farlo: non siate timidi, fra i volontari c’è spazio (e soddisfazioni) per tutti.
Io “speriamo che me la sia cavata”, il successore sappiamo già che se la caverà egregiamente.
(da Ruotalibera 152 – marzo/aprile 2017)