Abbiamo organizzato la prima Caccia al Tesoro in Bici nel 2004, anno corrispondente alla seconda edizione del Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada. Con A.G.A. (Associazione Giochi Antichi) abbiamo condiviso l’obiettivo di rivalutare gli spazi aperti per rivendicare il diritto al gioco in strada da parte di tutti.
Lo spazio del Centro Storico, molto suggestivo liberato dal traffico nei giorni del Festival, è diventato il quadro ideale dove inserire il nostro evento notturno. Otto squadre di 12 persone, il venerdì sera a partire dalle 21 circa, dovevano spostarsi con la bicicletta per cercare, nelle vie del Centro Storico, le tracce e gli indizi del gioco, superando le varie prove che laboriosamente ogni anno preparavamo a partire già da marzo.
La prima esperienza ci ha fatto capire che la Caccia poteva essere un’opportunità ludica coinvolgente ed emozionante per i concorrenti e anche per noi. Il nostro piacere era la sfida ogni anno a ideare un tema nuovo della Caccia, con le prove più fantasiose possibili senza scadere nella banalità ma, anzi, spingendo i concorrenti a pensare, aguzzare la vista e l’ingegno e nello stesso tempo imparare o scoprire molti fatti, idee e personaggi interessanti.
Preparando le prove dovevamo approfondire i vari temi da noi proposti, uno ogni anno: tra gli altri le opere di Shakespeare, le opere liriche verdiane e wagneriane, la storia della lirica areniana, Leonardo, Uomini e donne della Pace. Sul tema dei migranti abbiamo preparato la storia e i numeri di quegli italiani che han trovato barriere e condizioni come trovano ora i nuovi immigrati in Italia e Europa, facendo stupire ma anche conoscere e confrontare ai partecipanti la storia di allora con quella odierna.
Diciotto anni di Caccia con 18 temi diversi e sempre attuali e trattati non banalmente. Il nostro staff, all’inizio composto da 6-7 persone ma poi dopo qualche anno ridotto a sole 3 “colleghe di Caccia”, cominciava a riunirsi in marzo per pensare al tema della Caccia e dividersi i compiti per cercare curiosità, personaggi, storie, ecc. All’inizio eravamo un po’ pazze perché preparavamo circa 16 prove: la Caccia in Bici durava fin dopo mezzanotte!
Inoltre la mole di lavoro per preparare le prove (le abbiamo sempre fatte materialmente noi con qualche preziosa collaborazione, di Luciano e Fiorella per esempio) era davvero tanta ed impegnativa, così abbiamo pian piano ridotto il numero di prove e di fatto anche i chilometri da percorrere per le squadre: da più di 20 (!!!) all’inizio, quando le squadre arrivavano distrutte, a circa 10 km (grazie anche ai conteggi di Ilaria, grande collaboratrice e ideatrice della Caccia online durante il COVID). Cercavamo di proporre prove in modo che tutti i componenti delle squadre potessero partecipare.
Per noi dello staff è stato un lungo lavoro di squadra dove ognuna di noi aveva un ruolo diverso nell’organizzazione ma fondamentale per la riuscita. Data la mole di lavoro ogni anno ci dicevamo: “questo è l’ultimo anno, poi basta”, ma alla fine l’entusiasmo dei partecipanti ed il vedere quanto si divertivano ci faceva sempre cambiare idea. Una grande soddisfazione, infatti, è sempre stata la presenza numerosa di giovani partecipanti con la loro contagiosa carica di energia.
Per la riuscita del gioco hanno collaborato molti esercenti di bar, ristoranti, negozi che hanno “ospitato” con molta disponibilità le diverse tracce del percorso, favorendo una conoscenza reciproca tra FIAB e loro, facilitata dal Tocatì: una relazione che si è rafforzata nel corso degli anni.
La Caccia al Tesoro in Bici ha coinvolto soci FIAB e non soci, disponibili a regalare alcune ore della serata nel ruolo di giudici, figure importantissime per il funzionamento dell’iniziativa. A tutti coloro che hanno collaborato, dobbiamo una grande e calda riconoscenza.
Nel 2022 il Tocatì è stato riconosciuto come Buona Pratica di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO: c’è anche il piccolo contributo di tutti coloro che, in modi diversi, hanno partecipato al Gioco.
Beh sì, ora è finita: mi sono ritirata e le mie colleghe han seguito il mio esempio. È stata una bellissima avventura e qui colgo l’occasione di ringraziare calorosamente e con tanta gratitudine chi ci ha sostenuto nei 18 anni di Caccia al tesoro notturna in bicicletta: FIAB Verona con i premi, le fotocopie e gli spazi per la preparazione delle prove, AGA con premi e supporto logistico e tanta simpatia, i numerosi e indispensabili giudici delle prove, tutti i disponibilissimi negozianti, ristoranti, bar, e tutti gli entusiastici partecipanti.
Grazie da tutto lo staff!
Diciotto edizioni, interrotte solo dal Covid, e siamo giunti al termine di una bellissima avventura, per la quale non finiremo mai di ringraziare Luigia e le sue colleghe Ilaria, Laura e Lidia (per citare solo le ultime e più longeve, ma la lista di chi ha collaborato nel corso degli anni è ovviamente molto più lunga: Alessia, Roberta, Antonella, i citati Fiorella e Luciano, Barbara, Silvia, e probabilmente ne stiamo dimenticando qualcuno…).
Nel corso degli ultimi anni abbiamo provato più volte, senza successo, a cercare nuove disponibilità che potessero dare il cambio al nucleo storico dello staff. Non disperiamo però di riuscire a trovare nuova linfa per continuare o riprendere in mano l’organizzazione di questo tradizionale e apprezzatissimo appuntamento.
Questo è un appello, sì, rivolto anche a te che leggi: l’organizzazione della Caccia è un servizio impegnativo, certo, ma ben definito nel tempo (a gioco terminato ci si può riposare un pochino, prima di ripartire col pensiero all’edizione successiva) e soprattutto ricco di gratificazioni (si lavora in squadra, in buona compagnia), molto atteso e bene accolto da chi vi partecipa. Potresti farci un pensierino…
Il Direttivo di FIAB Verona