El canton del Bepo

La mezza età

Quando è nata FIAB Verona avevo quarant’anni di meno, cioè ero poco più che un bambino, anche se avevo già vissuto tante esperienze personali e sociali che hanno plasmato il mio carattere.

La nascita dell’Associazione all’inizio non mi coinvolse più di tanto. Ricordo solo che la prima sede era ospitata dal Movimento Nonviolento, nel romantico bugigattolo di Via Filippini, e che qualche volta mi capitò d’incontrarvi uno Stefano Gerosa poco più che adolescente. Negli anni seguenti mi dedicai al lavoro, allo studio e alla politica.

Però, andando al lavoro in bicicletta e passando necessariamente da Piazza Bra mi imbattei in uno dei mitici banchetti e cominciai ad iscrivermi all’Associazione. Ero un Amico della Bicicletta ma non partecipavo alle attività di FIAB. Mi iscrivevo per simpatia e per testimonianza. Soprattutto per solidarietà con quel gruppo di ragazze e ragazzi entusiasti che si erano messi in mente di cambiare la mobilità veronese. Ora non seguivo più le vicende dell’Associazione solo su L’Arena; ricevevo Ruotalibera e ne ero entusiasta.

Quando mi misi in mente di andare in bici a Roma per festeggiare il mio cinquantesimo compleanno, mi misi a frequentare le gite settimanali, per fare gamba e, soprattutto, per chiedere consigli. Fu Sandrin Troiani a darmi le dritte più professionali, che io non seguii trovandomi infine in superstrada, come da lui preventivato. Ma da lì cominciò il mio impegno attivo nell’associazione. Impegno che, seppur calato negli ultimi anni per motivi di salute, è diventato il mio principale interesse dopo la famiglia.

A quarant’anni comincia la fase più interessante della vita e sarà così anche per FIAB Verona. Lunga vita, cara FIAB, e che tu abbia finalmente le soddisfazioni che ti sei meritata in questi quarant’anni di attività ininterrotta, caparbia e fantasiosa!

(da Ruotalibera 176 – ottobre-dicembre 2022)

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Bepo Merlin

Giuseppe Merlin, per tutti Bepo, ciclista urbano e appassionato cicloturista, va in bici da sempre, ma più convintamente da quando, a seguito del primo infarto, il medico gli ha detto di essere in debito della vita nei confronti della sua due ruote. Da allora si spende senza risparmio per la promozione della ciclabilità, in veste di socio-attivo e animatore di uscite e serate culturali. È stato anche Direttore di FIAB nazionale (succedendo all'indimenticato Gigi Riccardi e prima di Francesco Baroncini), lasciando di sè un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo, durante una delle sue molte "visite pastorali" in giro per le varie associazioni d'Italia. Tuttora collabora con FIAB Verona in mille forme e con mille strumenti, tra i quali spicca la penna, la sua "arma segreta", che Bepo maneggia con destrezza e rara efficacia. Chiunque legga i suoi scritti, infatti, non può non apprezzarne l'onestà intellettuale e la lucidità di analisi. Da tempo immemorabile tiene la sua personale rubrica "El cantòn del Bepo" nell'ultima pagina della rivista Ruotalibera, di cui è stato per anni capo redattore, riorganizzandola nella veste e nei contenuti così come la vediamo oggi. È stato anche tra i promotori e forti sostenitori della rivista nazionale BC, importante mezzo di comunicazione per le associazioni FIAB italiane e indispensabile organo di diffusione del miglior "ciclopensiero".
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