Legnago: seguire la vocazione ciclabile della pianura Veronese
Se doveste scegliere un territorio dove muovervi in bicicletta con piacere sia nelle faccende quotidiane che nel tempo libero, a quali caratteristiche fareste attenzione? Azzardiamo qualche risposta: andamento generalmente pianeggiante, centri abitati poco accessibili ai mezzi a motore e a bassa velocità, una rete di collegamenti ciclabili pratici e sicuri tra centro comunale e frazioni (e magari anche coi comuni limitrofi), un ambiente con tanto verde, tracciati ideali come argini di corsi d’acqua o sedimi di ferrovie dismesse lungo i quali pedalare comodamente e in libertà, buona intermodalità con treni e bus.
Siete d’accordo? Ebbene: la Pianura Veronese, a partire dalla città di Legnago che ne è il capoluogo per elezione, vorrebbe diventare sempre più questo “Eden dei ciclisti”, seguendo quella che in fondo – basta guardare com’è fatta – è la vocazione che le è stata assegnata. Per parlarne abbiamo incontrato a Legnago Roberto Danieli (vicesindaco e assessore a Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia Pubblica e Privata, Viabilità e Trasporti) e Luca Falamischia (assessore a Sport, Sicurezza, Manutenzioni), rappresentanti di un’amministrazione che senza grandi clamori sta compiendo da tempo passi concreti e interessanti in questa direzione.
– Tra situazione attuale e programmi futuri, come giudichereste la mobilità ciclistica a Legnago?
Stiamo lavorando per rendere sempre più appetibile muoversi in bicicletta nel centro di Legnago, sia con la creazione ove possibile di percorsi ciclabili sicuri sia con provvedimenti di moderazione del traffico. La strada è ancora lunga, ma la volontà di progredire c’è e ci auguriamo sia possibile accorgersene un passo alla volta nel prosieguo del nostro mandato.
– Argini di fiumi come Adige e Bussè, sedimi ferroviari dismessi come la Treviso-Ostiglia: non si può dire che la pianura veronese manchi di itinerari votati alla mobilità ciclistica…
Questa disponibilità di itinerari di grande bellezza votati alla ciclabilità è una ricchezza del nostro territorio, sulla quale dobbiamo investire sempre più. Grazie a importanti finanziamenti regionali, entro i prossimi due anni tutta la ex ferrovia Treviso-Ostiglia sarà recuperata come ciclopedonale anche in territorio veronese e lombardo, e il nostro tratto urbano che lungo via Adige, viale dei Tigli, via dell’Artigliere e via Trento congiungerà in sicurezza il ponte Umberto I sull’Adige con l’argine destro del fiume Bussè avrà anche importanti implicazioni di mobilità locale. In realtà la parte di questo tratto urbano fino a viale dei Tigli verrà realizzata già nell’ambito dei lavori per l’itinerario “Adige-Po ovest”, che da Legnago lungo lo stesso Bussè conduce sul Canal Bianco a Torretta per poi raggiungere il Po con un nuovo percorso ciclabile fino a Bergantino.
Infine, l’Adige da noi è una ciclovia consolidata sia per la vita quotidiana che per il tempo libero, e anche come rotta cicloturistica è destinata a svilupparsi ulteriormente col prossimo miglioramento della percorribilità in provincia di Rovigo. (Ndr: da agosto sono in corso lavori sulla pista dell’argine destro in un tratto di 50 km dal confine provinciale con Badia Polesine).
– Come stanno evolvendo i collegamenti ciclabili tra Legnago e le frazioni?
Questo è un tema che ci sta particolarmente a cuore. Le frazioni di San Pietro, Vangadizza e Porto sono già ben collegate. Casette e Torretta godranno dell’intervento su via dell’Artigliere e via Trento illustrato prima. Il progetto di pista ciclabile di 3 km tra Porto e Canove lungo la SP42, diviso in tre stralci, è stato realizzato nei due stralci esterni e manca solo quello centrale di circa 800 m tra via Savinaro e villa Fagioli che sarà finanziato dal Comune. Per Terranegra, la pista ciclabile monodirezionale in carreggiata lungo via del Pontiere attualmente non è molto usata, la questione andrà approfondita. Per Vigo, entro il 2023 si prevede di migliorare il collegamento con Legnago allargando e rendendo più sicuro con separatore un tratto di circa 1 km di pista ciclopedonale esistente. Infine, per San Vito l’idea è di realizzare una pista ciclabile sulla strada ex SS10, un’opera da 1mln€ inserita nel piano triennale di cui si farà la progettazione nel 2023.
– Quanto ai collegamenti coi comuni limitrofi, oltre alla naturale strada dell’Adige tiene sempre banco il tema di un percorso ciclabile pratico e sicuro per Cerea, giusto?
Sì, è così. Per la creazione di questo importante percorso ciclabile, tra i comuni di Legnago e Cerea è in atto una convenzione per un intervento che è in graduatoria in attesa di finanziamento da parte della Regione con la Legge 39/1991 “Interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale”. Al momento la progettazione – che prevede un collegamento tra le rispettive zone industriali di via Napoli nel lato cereano e via Modigliani da quello legnaghese – è a livello di fattibilità tecnico economica, ed è realistico prevedere la realizzazione dell’opera per il 2025.
– Il festival Legnago Bike è ormai un appuntamento consolidato della seconda metà di settembre. Anche l’edizione di quest’anno ha dato motivi di soddisfazione, vero?
Sì, è una manifestazione che anno dopo anno raccoglie una partecipazione lusinghiera. Tra gli eventi nel calendario di quest’anno vorremmo citare in particolare l’ultimo del 2 ottobre, la prima edizione della pedalata “Piase Gravel” su due percorsi di 70 e 130 km che mostrano il meglio della bellezza bike-friendly del nostro paesaggio: l’iniziativa ha avuto un notevole successo, sia coi 170 ciclisti di domenica che col prologo degli incontri di sabato con la nota ultraciclista Paola Gianotti.
– Per chiudere: avreste un augurio per la mobilità ciclistica nella pianura veronese?
Certo: che essa diventi col cicloturismo un motore trainante per la nostra economia, e con la mobilità quotidiana e nel tempo libero un modo di vivere sano per i nostri cittadini. Per dare un esempio concreto di impegno in questo senso citiamo il grande progetto, da noi promosso con la Provincia di Verona e gli altri comuni del Patto Territoriale del Basso Veronese e del Colognese, con cui chiediamo al MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) finanziamenti per la realizzazione di un’infrastruttura digitale per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche della pianura veronese facendo leva soprattutto sulla messa in rete dei percorsi ciclabili. Se – come ci auguriamo – il MISE riterrà di finanziare il progetto, questo darebbe di certo una notevole spinta nella direzione che tutti insieme vogliamo intraprendere.
di Corrado Marastoni e Andrea Restivo
(da Ruotalibera 176 – ottobre-dicembre 2022)