RuotaliberaVita associativa

40 anni di Ruotalibera online

Riuscire a pubblicare sul nostro sito tutti gli arretrati della nostra rivista, a partire dal mitico numero zero pubblicato in occasione dell’arrivo del Giro d’Italia 1984. Era una sfida e una “necessità” che sentivamo da tanto e che ci eravamo proposti di portare a termine entro l’anniversario dei 40 anni di fondazione. Si è trattato di un lavoro piuttosto impegnativo: reperire gli arretrati, scansionarli pagina per pagina, ricomporli in pdf, pubblicarli sul sito e sulla piattaforma Calaméo per la lettura online… È stata dura, dicevamo, ma ce l’abbiamo fatta! Siamo oggi perciò molto soddisfatti ed orgogliosi di presentare il frutto di questo nostro grande sforzo, ordinatamente raccolto online in un’unica pagina web dove chiunque, non solo i soci ma anche tutti i simpatizzanti e ciascun singolo visitatore, occasionale o intenzionale che sia, potrà sfogliare i vecchi numeri della rivista e del notiziario (questi ultimi di prossima pubblicazione), ricercando le vecchie storie, per approfondire la conoscenza della nostra associazione e di come negli anni siano state condotte le molte battaglie per una città migliore e sempre più amica della bicicletta.

In quarant’anni, Ruotalibera è molto cresciuta e maturata nelle forme e nei contenuti, ma è sempre interessante aprirne qualche vecchia pagina per osservare la nostra storia, i progressi che la ciclabilità ha compiuto (o non ha compiuto) nella nostra città, spesso grazie ai nostri stimoli. Talvolta, leggendo qualche editoriale e qualche articolo a sfondo politico, si può avere l’impressione che i progressi non siano stati poi così rivoluzionari. Certo, sicuramente ci si sarebbe potuti evolvere con maggior convinzione e velocità, se la visione politica degli amministratori di questi quarant’anni avesse viaggiato alla stessa velocità dei nostri allora giovani “proponenti”. Dobbiamo tuttavia anche guardare il bicchiere mezzo pieno, non trascurando di osservare la nostra città dalla prospettiva dei cambiamenti intervenuti che, a ben vedere, non sono nemmeno pochissimi. La nostra spinta verso il progresso, rispetto a quegli anni, è immutata (sebbene non sia immutata l’età di molti soci…). Continuiamo a lavorare, offrendo stimoli e spunti di riflessione sempre nuovi a chi ci governa, cercando di portare il nostro punto di vista in ogni occasione possibile, con ogni interlocutore. Lo facciamo da quarant’anni, non vogliamo certo fermarci ora.

La pagina di archivio è reperibile dal menu COMUNICAZIONE | PUBBLICAZIONI (qui) e contiene un regalo speciale per tutti i naviganti. Immaginando la difficoltà ad affrontare un corpus documentale così ampio, ma ipotizzando pure una certa curiosità nei confronti dell’argomento, abbiamo realizzato un pulsante che permette di “sfogliare un numero a caso” tra i quasi duecento disponibili.

… sfoglia un numero a caso

L’invito è quello di utilizzarlo: divertitevi a scavare nella storia e tornate con regolarità a visitare la pagina (una analoga funzione è stata comunque inserita anche in homepage, sulla colonna di sinistra).

Assieme alle cartelle che raccolgono le immagini statiche dei nostri vecchi siti web reperibili dal menu COMUNICAZIONE | NOSTALGICO (qui), l’archivio di Ruotalibera è un nuovo fondamentale tassello per la condivisione della memoria collettiva. Perché, come ebbe a dire il saggio Bepo, che proprio di Ruotalibera fu capo redattore e grande sostenitore:

Archiviare è un lavoro necessario.
Tra le tante funzioni che ha, l’archiviazione serve soprattutto a rinsaldare la memoria di chi c’era e la conoscenza di chi non c’era.
La storia è fatta con gli archivi.

(Bepo MerlinRuotalibera 100 – luglio/agosto 2007)

Sante parole, che abbiamo appunto voluto fissare come nostro motto proprio sulla pagina dell’archivio.

(da Ruotalibera 176 – ottobre-dicembre 2022)


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Luciano Lorini

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.
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