Mezzi da città, mountain bike, persino monopattini: con 22 anni di esperienza sulle spalle Leonardo Lunardi è un meccanico di bici in grado di intervenire su qualunque mezzo a due ruote, ma la sua specializzazione sono le bici d’epoca. Bianchi, Dei, Taurus, tutti i marchi entrati nella leggenda della bicicletta sono passati dal suo negozio. Anzi, dalla sua officina, perché Cicli Leonardo è un meccanico puro.
– Ci tieni a precisarlo…
Si, è vero, tratto anche il nuovo ma solo a livello di riparazioni e restauro, le bici non le vendo. Per dire, proprio ora sto finendo di mettere a posto una mountain bike da discesa uscita fuori strada. Si tratta di un mezzo per certi versi “estremo” per via delle soluzioni tecniche adottate.
– Qual è la particolarità del lavorare su bici d’epoca?
Due cose, fondamentalmente: i ricambi e alcune particolari tecnologie presenti su certi modelli. Ad esempio nelle Dei si possono trovare i freni a banchetta tutti interni al telaio e il manubrio che gira di 360 gradi. Quando vai a lavorare su queste bici è utile usare una telecamera interna. Mettere in sesto una bici d’epoca può diventare molto complicato.
– E come si fa con i ricambi?
Per i ricambi bisogna andare a mercatini sperando di trovare il banchetto che ha il pezzo che ti serve. Anche qui, non è sempre facile. Dopo tanti anni, però, ho acquisito una certa conoscenza di questo particolare mercato, diciamo che so dove andare a cercare.
– Quanti anni deve avere una bici per essere definita d’epoca?
Per bici d’epoca parliamo solitamente di mezzi costruita dagli anni Quaranta del Novecento in giù. Non troppo in giù, però. Per capirci: i bicicli dell’Ottocento con le ruote giganti davanti sono pezzi da museo, non bici d’epoca. Tra l’altro sono impossibili da pedalare. La vera rivoluzione c’è stata nella prima parte del Novecento con le bici a ruote uguali e con la catena. Da lì è cambiata la storia.
– E che prezzi può raggiungere una bici d’epoca?
La bici d’epoca di suo non ha listino, nessuno conosce il prezzo di un esemplare, dipende molto dal modello e da quanto gli estimatori sono disposti a pagare per acquisirla o restaurarla. C’è chi è disposto a sborsare tranquillamente tra 1.000 e 1.500 euro per cromare o riverniciare un mezzo a cui tiene. Il lavoro da artigiano deve essere anche una passione.
– Come è nata?
Essendo nato in una famiglia povera, da bambino non ci pensavo neanche a portare la bici dal meccanico. Era fuori discussione. Quando si rompeva toccava arrangiarsi. Sbagliando e riprovando, pian piano riuscivo a venire a capo dei problemi. Prima dei miei e poi di quelli delle bici degli amici. Mia madre, poi, aveva un posteggio bici in Volto San Luca e posso dire di essere cresciuto tra le biciclette, in permanente contatto con camere d’aria e pompe. Ma non pensavo certo di farne un lavoro…
– E come lo è diventato?
Il mio primo lavoro è stato a 15 anni in fabbrica. Ero il ragazzo più felice del mondo perché avevo lo stipendio. Sempre in virtù dell’educazione ricevuta, non ho mai pensato che il lavoro potesse coincidere con una passione, mia madre diceva che il lavoro era sacrificio. Punto. Con il passare del tempo, però, mi sono reso conto che non è proprio così, e alla fine mi sono trovato a lavorare da Roberto Manfrin di Bici Adige. E alla fine ho aperto questa attività.
– Da quanti anni sul mercato?
Sono 22 anni. Sempre al quartiere Stadio.
Cicli Leonardo – Restauro e Riparazione Biciclette a Verona
via Baldassarre Longhena 2E – 37138 Verona (zona Stadio)
https://ciclileonardo.com/
Per contatti: tel 349 4045177 (anche WhatsApp).
(da Ruotalibera 171 – luglio-settembre 2021)