Racconti di viaggio

Il nostro primo BAM

Al raduno dei cicloviaggiatori era palpabile la sensazione di appartenere a una comunità

Silvia: – “Forse domani andiamo al BAM di Mantova, ci sei mai stato?”
Luciano: – “Mai, ma dev’essere una figata.”
“Allora vieni anche tu!”
“Ehh… ci faccio un pensierino.”

Nasce così il nostro primo BAM e non poteva essere altrimenti. Ne avevamo già sentito parlare in passato. Poi è arrivata la pandemia e le edizioni in tempi di COVID si sono spostate in un rifugio della Lessinia, ribattezzate come Campfire Edition, ma irraggiungibili per le nostre gambe e il nostro fiato… Da quest’anno, finalmente, nuovamente in presenza!

Gente da BAM… (BAM)

Luciano parte da Verona con altri amici di FIAB, mentre io e Stefano ci avviciniamo in auto da sud, parcheggiamo a Governolo e iniziamo l’avvicinamento seguendo la sinistra orografica del Mincio, un bello sterrato che ci porta all’imbocco dei laghi di Mantova. Mentre stiamo verificando la traccia che sembra volerci portare verso quello che sembra più che altro un sentiero per animali, siamo raggiunti da un cicloviaggiatore che si rivela essere un amico conosciuto in epoca pre-Covid durante uno spostamento in treno per due diversi cicloviaggi (il suo con meta Barcellona, il nostro più modestamente Cremona). Incredibile! Avevo seguito i suoi giri su Facebook ma non lo avevo più incontrato. Inizia a far capolino la sensazione di far parte di una comunità, e questa sensazione si rafforza all’arrivo al Campocanoa, quando incontriamo una coppia conosciuta qualche settimana prima durante un giro nel Delta del Po. Ci sono anche tanti rappresentanti dalle FIAB di tutta Italia, e Luciano subito si “distrae” in un lunghissimo giro di chiacchiere…

Sin da subito l’evento si rivela in tutta la sua bellezza.

La tendopoli di Campocanoa (Elisa Gallo)

L’emozione di questa piccola Woodstock spalmata sul Campocanoa ci invade il cuore al primo sguardo: una distesa di tendine (oltre trecento, pare) sono già piantate vista lago, piazzole sold-out. Il caldo è torrido e l’aria è tremula sotto al sole, ma nel campo attiguo, dove stanno avendo luogo gli eventi, c’è pieno di alberi, sotto le cui fronde si sta anche piuttosto bene. Una birra (buonissima, l’Impavida!) aiuta a resistere e la buona compagnia fa il resto.

Sì, perché i ciclo-viaggiatori convenuti al BAM sono davvero tantissimi, e la voglia di stare insieme e di raccontarsi viaggi e avventure non manca. I più “famosi” lo fanno dal palco, dove un attento e folto pubblico li ascolta, coltivando sogni e desideri di emulazione, progettando traversate e randonnée. Oppure semplicemente beandosi di tanta bellezza e spirito di avventura.

Non mancano nemmeno le occasioni per evolvere la conoscenza tecnica sulle attrezzature e sui mezzi: con tanto pubblico selezionato (o “classificato”, come recitano i manuali di marketing), non dev’essere stato difficile ricevere il supporto dei molti sponsor presenti con i loro stand. Ed effettivamente, c’era da farsi gli occhi a mirare le novità proposte da grandi marchi quali Cinelli, Kona, Locomotive, Scott e Bergamont. O commentare le ultime novità editoriali con Vittorio Anastasia, l’editore di Ediciclo. Oppure seguire i corsi di riparazione selle organizzati dai meccanici della Brooks o quelli di navigazione GPS proposti da Komoot. Insomma, un mondo, il nostro mondo, tutto lì, a disposizione per essere gustato, da mattina a sera, in un triduo ininterrotto (per qualcuno letteralmente) di incontri, musica e festa.

Questa volta la visita è stata fugace (andata e ritorno nella giornata di sabato), ma ci siamo già appuntati mentalmente di non mancare la prossima edizione, in presenza “integrale”, consapevoli di esserci persi una parte consistente di tanta bellezza. Bravi gli organizzatori, che hanno dimostrato con evidenza la loro grande passione in ogni più piccolo dettaglio. Un’esperienza consigliatissima!

di Silvia Golia e Luciano Lorini
Foto di Elisa Gallo e Ufficio Stampa BAM

(da Ruotalibera 176 – ottobre-dicembre 2023)

L’edizione di BAM 2023 è alle porte, e avrà luogo tra una decina di giorni, nel weekend del 9-11 giugno 2023. È probabile che un piccolo gruppo di ciclisti veronesi si organizzerà per partecipare nella sola giornata di sabato (o di domenica: nulla è ancora deciso).

Se ti interessa restare aggiornato/a su questa eventualità, tieni d’occhio la nostra pagina dell’evento dove troverai tutte le informazioni utili.

vedi l’evento sul nostro calendario attività


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Luciano Lorini

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.
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