Vita associativa

Quindici anni fa (erano venticinque)

Lo stato di salute associativo al compimento del primo giubileo

Alla vigilia dei festeggiamenti per i nostri primi quarant’anni, è bello riguardare indietro a come eravamo. Tutto ebbe inizio da un gruppo di giovani (sicuramente più giovani di adesso) visionari e determinati a promuovere tra i concittadini le idee di “città possibile” che avevano osservato nei loro viaggi all’estero.

Dalle prime proposte (decisamente innovative) di quarant’anni fa la strada percorsa è stata molta, e ancora molta è quella che ci aspetta. Oggi siamo più “adulti” e tecnicamente più preparati, certo, ma l’impegno è rimasto lo stesso. Decliniamo i nostri temi di sviluppo urbanistico con passione e competenza, non dimentichi che associazione vuol dire anche piacere di lavorare assieme, trovando qualche occasione per divertirsi, proponendo con originalità e fantasia anche i temi più seri. Siamo anche per questo sempre pronti ad accogliere qualche volontario più giovane che possa rinfrescare l’aria, riportando un po’ del brio e della fantasia di quei tempi.


Stefano e il suo megafono

Stefano, il presidente, ha poco più di vent’anni. Tiene quasi sempre in mano un megafono con un grande adesivo: il mitico “sole che ride”, simbolo della battaglia antinucleare.

1984 – Manifestazione in Bra

Sul Liston le biciclette si scontrano con automobilisti dal volante di cartone in un coloratissimo teatro di strada. Dato che nella stessa Brà ormai pedonalizzata non è ancora ammesso il transito di biciclette, si stende a terra e si inaugura una pista ciclabile di plastica trasparente di una ventina di metri, che i bambini si divertono a sperimentare: siamo negli anni ’80 e una pista ciclabile, in Italia, è una vera novità.

1986 – Manifestazione per le piste cicalbili

Tre attivisti che mischiano un po’ di coraggio con tanta voglia di giocare si sdraiano sui binari per una foto provocatoria: da anni chiedono che sia finalmente consentito anche in Italia il trasporto delle bici sui treni. Altre slides mostrano, accanto ai ciclisti urbani, tanti disabili con le loro carrozzelle e grandi cartelli che urlano: “le ciclabili servono anche a noi”. Intanto, insieme alle gite città-campagna, ecco le prime ciclo-manifestazioni, i primi numeri di “Ruotalibera”, i primi volantini  (ovviamente ciclo-stilati),  per chiedere attenzione verso chi sceglie di muoversi in modo leggero, ecologico e silenzioso. E per chi chiede una città diversa, una Verona ciclabile.

Domenica 22 aprile alla festa degli “Amici della Bicicletta”, in Corte Molon, centinaia di diapositive hanno  documentato i venticinque anni di vita dell’associazione. Molti, con un po’ di nostalgia, si sono riconosciuti fra i ragazzi di quelle foto, giovani che riuscivano a divertirsi e a cementare amicizie attraverso un impegno sociale che ha portato lo sparuto gruppetto iniziale ad allargarsi fino ai 1200 soci di oggi. Un gruppo che non ha lasciato tregua ai diversi assessori che si sono succeduti nelle decisioni riguardanti il traffico e le strade veronesi.

Alla festa erano presenti quattro dei sei presidenti che hanno guidato l’associazione dal 1982 ad oggi, anni che hanno trasformato la carica creativa e fantasiosa del primo decennio nella competenza tecnico-professionale di oggi.

“Certo, da allora siamo notevolmente cresciuti, e non solo come forza numerica” afferma Stefano Gerosa, primo presidente e fondatore dell’associazione. “Ricordo che l’atteggiamento degli amministratori di 25 anni fa era incredulo, non riuscivano a capire le nostre richieste, non ci prendevano sul serio. Oggi riusciamo a farci ascoltare, anche perché siamo in grado di mettere in campo capacità tecniche e di progettazione che noi stessi, allora, non avevamo.”

Lucio Garonzi aggiunge che “un’associazione è anche un insieme di relazioni, un’occasione per stare bene insieme agli altri facendo cose diverse dai classici cliché del divertimento forzato” mentre Massimo Muzzolon continua raccontando come tutti coloro che hanno partecipato attivamente a questo gruppo abbiano avuto una grande occasione di crescita personale e la possibilità di scoprire e aiutare a diffondere stili di vita diversi.

L’attuale presidente AdB, Paolo Fabbri, conclude con qualche nota amara sulla situazione attuale: “Siamo davvero cresciuti molto, ed oggi ci sono tante persone disposte a mobilitarsi per una città a misura di bicicletta: lo vediamo in occasione di eventi come la giornata senz’auto del 22 settembre, dove sono impegnati decine di volontari. Eppure non riusciamo a concretizzare risultati proporzionali alla nostra grande forza. La città sembra non rispondere a questo mutamento di sensibilità e di aspettative. Se è vero che oggi molte forze politiche citano la bicicletta nei loro programmi, c’è d’altra parte anche chi continua a dire che le bici costituiscono un intralcio per il traffico e le vorrebbe relegare al ruolo di attrezzo da parco-giochi.”

E allora, nuove iniziative: l’associazione è impegnata in questi giorni in una raccolta di firme a sostegno di una lettera rivolta a tutti i candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative. A tutti si chiederà se intendono davvero promuovere l’uso della bicicletta come alternativa al traffico privato in città. In particolare la lettera chiede che impegni i candidati a sindaco intendono assumere per la costruzione e l’ampliamento di una vera rete di piste ciclabili, per la creazione di zone a traffico limitato (le cosiddette “zone 30”, molto diffuse nel nord Europa, dove auto, pedoni e biciclette possono pacificamente convivere), per la predisposizione di cicloparcheggi, per contrastare il fenomeno del furto di bici, per promuovere la sicurezza dei ciclisti. Centinaia di adesioni sono state già raccolte nei tre pomeriggi di presenza in via Roma e in Lungadige Attiraglio. Ma sarà ancora possibile firmare, oltre che presso la sede di via Spagna, anche il 6 maggio, durante la giornata dedicata a Bimbimbici, che anche quest’anno inonderà il centro città di famiglie e di bambini che, per un giorno, armati di due ruote, si riprenderanno la città.

di Donatella Miotto
pubblicato su ilveronese.it il 27 aprile 2007

Immagine in evidenza: 1989 – Dimostrazione di pista ciclabile in piazza Bra


 

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FIAB Verona

FIAB Verona - Amici della Bicicletta APS promuove un modello di città "possibile", sempre più centrato sulle esigenze dei pedoni, dei ciclisti e degli utenti dei mezzi pubblici. Propone stili di vita sostenibili basati sull'utilizzo della bicicletta come mezzo abituale di trasporto e di svago e si impegna quotidianamente quale portavoce dei cittadini, per interloquire con l’Amministrazione Pubblica affinché prenda provvedimenti per favorirne e tutelarne l’uso. Conta circa 1.800 iscritti, confermandosi l'associazione FIAB più numerosa d'Italia. L' 85-90% dei soci dichiara di iscriversi per ragioni ideali, per richiedere alle Istituzioni un maggiore impegno a favore della mobilità sostenibile.
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