Del collegamento ciclabile della Valpantena con Verona si parla dal 1995. Il 16 dicembre di quell’anno, infatti, il Consiglio dell’VIII Circoscrizione, all’unanimità, approvò il Piano Generale della Mobilità del suo territorio, in cui venivano pianificati gli interventi futuri che riguardavano le varie modalità di spostamento, dal mezzo pubblico, all’auto privata, alla bicicletta e ai pedoni.
Era un Piano ambizioso, che però aiutò gli amministratori locali e quelli comunali a realizzare, piano piano, molte opere. È di quell’epoca il completamento della Tangenziale Est, che il Comune aveva dimenticata, dopo averla iniziata, non sapendo come affrontare e risolvere alcuni problemi tecnici e di rapporto con la popolazione.
Negli anni seguenti furono realizzati i sentieri sulla dorsale del Castello e del Piloton, la ciclabile da Montorio a Verona, la celeberrima ciclopedonale tra i fossi e il prolungamento delle corse degli autobus. La ciclabile della Valpantena venne trascurata, nonostante fosse compresa nel suddetto piano. Essa doveva collegare Poiano con Verona, utilizzando, in parte, anche il vecchio alveo dismesso del progno Valpantena. Da alcuni anni, tuttavia, grazie anche all’interessamento di FIAB Verona e ai lavori di costruzione della nuova Strada Provinciale 6, qualcosa si è mosso e, proprio nelle scorse settimane, l’impegno congiunto delle Circoscrizioni VI e VIII ha fatto sì che venisse approvato il progetto della parte finale dell’agognata ciclabile.
Ne parliamo in queste pagine con l’ing. Carlo Beghini, Coordinatore della Commissione Lavori Pubblici – Percorsi ciclopedonali – Strade Giardini e Arredo Urbano e rapporti con Amia dell’VIII Circoscrizione, che di questo progetto è stato il principale fautore.
– Ingegnere, in poche parole, ci potrebbe riassumere la tormentata storia recente della ciclabile della Valpantena?
Progetti cosi ampi richiedono costanza e determinazione. L’idea di raccordare la ciclabile che arriva da Grezzana e darne prosecuzione fino a Verona richiede una progettualità complessiva, la cui realizzazione procederà secondo lo stanziamento di fondi che, salvo bandi nazionali o europei, probabilmente arriveranno per tranche. Già da inizio di questo mandato amministrativo iniziammo a lavorare per sviluppare nel suo insieme Vista da Via del Sasso – dislivelli Forse è la volta buona il percorso, a giugno 2018 effettuammo il primo sopralluogo congiunto sesta-ottava circoscrizione. Come da vostra premessa, l’idea della ciclabile della Valpantena non è nuova. La prevede da sempre anche il Piano degli Interventi comunale nel piano della ciclabilità. La novità della recente proposta sta nel metodo: progettazione complessiva e coinvolgimento ampio e condiviso a garanzia della continuità nella realizzazione di un’opera così importante e da tanto tempo attesa dai cittadini di tutta la parte est della città.
– A che punto è la realizzazione del tracciato?
Fortunatamente possiamo dire che siamo ben avviati. Infatti, a giorni partirà il cantiere di costruzione del percorso ciclo-pedonale in sicurezza tra Quinto e la chiesetta dell’Altarol, che permetterà il collegamento completo tra le frazioni di Quinto e Poiano. In coerenza con la progettualità complessiva e la visione completa del percorso della ciclabile della Valpantena, raccordando il pezzo di ciclabile tra Quinto-Poiano è poi stato progettato in continuità il tratto che dalla nuova rotonda di Poiano proseguirà fino al Famila di Via Colonnello Fincato; tratto oggi in fase di realizzazione con cantiere ad opera di Veneto Strade.
– E quali sono i progetti per il futuro prossimo?
Arrivati al supermercato Famila, il percorso ciclo-pedonale deve superare il punto più pericoloso: l’intersezione con la tangenziale Est. Ad oggi, passando in bicicletta su questo tratto si rischia grosso! Come si sa la necessità aguzza l’ingegno, e appurata la disponibilità di un “relitto demaniale” sull’ex progno Valpantena si è fatto un progetto che dal Famila di Via Colonnello Fincato permette in sicurezza di raggiungere la rotonda dell’Esselunga. Il tratto, passando davanti al Famila, sfruttando il sedime demaniale prevede di girare esternamente al raccordo della tangenziale est per raggiungere Via del Sasso e in contro strada la rotonda prima dell’Esselunga. Questo progetto è pronto, e richiedendo una somma abbastanza contenuta di circa 99.000 euro, data l’importanza ci si aspetta che venga finanziato dall’amministrazione comunale.
– Sappiamo che parte della ciclabile ricade nel territorio della VI Circoscrizione. Come vi siete raccordati?
Il lavoro congiunto è fondamentale per un’opera che interessa tutta la parte est della città, e dà continuità ai quartieri di Santa Croce e Borgo Venezia con i supermercati e a seguire con i borghi della Valpantena. Per questo è stato importante il consiglio congiunto svoltosi il 16 novembre 2020, in cui si è approvata la proposta generale ed il progetto del tratto in corrispondenza dell’intersezione della tangenziale est. L’approvazione congiunta rappresenta la richiesta proveniente da un’ampia porzione del territorio cittadino, e rimarca l’importanza e l’impegno di completare l’opera che non può arrestarsi al confine tra le due circoscrizioni se non si vuole l’ennesima “incompiuta”.
– Un’ultima domanda: anche se sappiamo che predire il futuro è un’impresa ardua, possiamo prevedere dei tempi per la realizzazione dell’opera?
Sarebbe importante che l’amministrazione finanziasse il tratto in corrispondenza dell’intersezione con la tangenziale est già nel 2021 per dare seguito alla realizzazione nel giro di un anno e mezzo. Altrettanto importante sarà dare seguito alla progettazione definitiva del tratto che dall’Esselunga corre verso la città: avendo il progetto pronto ci si potrà avvalere di eventuali bandi con relativa accelerazione nella realizzazione, o prevederne il finanziamento per tranche. Si tratta di un puzzle in cui la maggior parte delle tessere hanno preso forma e, se c’è la volontà, potrà essere completato. Come si può capire, le difficoltà da superare sono ancora molte, ma già il fatto che due Circoscrizioni si siano accordate è un buon passo avanti. Speriamo che siano rose e che fioriscano al momento giusto, cioè prima possibile.
(da Ruotalibera 169 – gennaio-marzo 2021)