Da lunedì 26 aprile a domenica 2 maggio 2004 Ciclovacanza - Treno+bici Riservata ai soci IL SALENTO IN BICI Dalle testimonianze greche a quelle barocche, dal Mar Jonio all’Adriatico Difficoltà: media Trasferimento in treno da Verona a Lecce e ritorno Percorso (380 km complessivi con tappe di 70 km al giorno circa): Lecce, Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto, Lecce Pranzo al sacco il primo giorno, cene con pernotti e cestini per i giorni successivi Informazioni e iscrizioni: in sede negli orari d’apertura da venerdì 12 marzo a venerdì 2 aprile o scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: donata.avesani@virgilio.it Accompagnatori: Simonetta Bettio, Roberta e Donata Avesani Con le nostre biciclette caricate dei bagagli, pedaleremo alla scoperta di questo magnifico angolo sud-orientale della penisola. L’itinerario si presenta prevalentemente pianeggiante, anche se non mancheranno brevi e ripide discese e risalite dal mare. Partendo da Lecce, dopo una nottata in treno, seguiremo un percorso in senso antiorario in modo da avere sempre il mare alla nostra destra, pedalando per circa 70 km al giorno. Ben presto ci troveremo in mezzo a distese sterminate di ulivi, isolate masserie e torri di guardia a ricordarci le invasioni saracene. Dopo una breve visita a Nardò con le sue chiese e palazzi barocchi riguadagneremo il mare per giungere a Gallipoli dove pernotteremo. Riprenderemo la pedalata lungo la costa ionica che, al contrario di quella adriatica, è qui un continuo alternarsi di ampi arenili bianchi e di basse scogliere addolcite a volte da piccole lagune create da dune sabbiose. Una serie di torri ci accompagnerà fino a Leuca, in greco bianca, come bianca è la roccia calcarea su cui sorge la località, dove si concluderà la seconda tappa. Il terzo giorno incominceremo a risalire il versante adriatico andando prima a visitare, pochi chilometri all’interno, Castrignano e Patù, dove potremo ammirare quello che viene ritenuto il più antico edificio sacro di Puglia: Centopietre, costruzione in grossi blocchi di tufo, che i Messapi antichi abitanti della Puglia, avevano eretto al dio Sole, e poi affrescata in epoca bizantina. Riguadagnato il litorale pedaleremo in un paesaggio caratterizzato dai famosi “orti” e le terrazze recintate dai muretti a secco fino a Castro, la “Portofino del sud”, importante centro fin dai tempi dei Romani. Lì vicino andremo a visitare la grotta della Zinzulusa, l’unica visitabile delle numerose grotte della zona. Ha un notevole valore scientifico per la sua fauna ipogea molto rara oltre naturalmente alle suggestive stalattiti e stalagmiti. Splendidi promontori e calette ci accompagneranno fino a Santa Cesarea Terme, stazione termale di acque sulfuree. La terza tappa si conclude a Otranto dalle viuzze strette, con il castello aragonese e la cattedrale dell’XI secolo in stile paleocristiano con lo splendido pavimento a mosaico raffigurante l’albero della vita, compendio di tutte le allegorie della tradizione alessandrina, carolingia e bretone. A Otranto ci fermeremo due notti. Sarà infatti la base per un giro all’interno, nella cosiddetta Grecia salentina: Calimera, Martignano, Sternatia. È un’area di lingua greca originatasi, secondo gli studiosi, dopo la fondazione delle colonie della Magna Grecia oppure nel periodo bizantino. Dopo essere passati da Giuggianello a vedere le testimonianze della civiltà della pietra: dolmen, menhir, megaliti, tombe, rientreremo di nuovo a Otranto L’ultima tappa ci porterà attraverso i laghi Alimini e la zona umida delle Cesine a Lecce, dove, prima di riprendere il treno, potremo ammirare le chiese e i palazzi barocchi costruiti in pietra “leccese”, un’arenaria eccezionalmente duttile e resistente che permette di realizzare dei veri “ricami in pietra” e, non ultimo, visitare le sue famose pasticcerie. (D.A.) |