Via Cesiolo, questione più politica che tecnica

venerdì 9 settembre 2016, di LucianoLor

06 settembre 2016

Via Cesiolo, questione più politica che tecnica

Fiab Verona non si unisce ai cori “benaltristi” che si levano ogni volta che un problema reale va a toccare un interesse particolare, riguardi automobilisti o ciclisti, nostro obbiettivo è trovare soluzioni ragionevoli che promuovano la qualità della vita di tutti i cittadini. Dunque non difendiamo chi percorre via Cesiolo controsenso, riteniamo però sbagliato continuare a mandare centinaia di ciclisti su Via Mameli dove costituiscono un pericolo immediato per se stessi e per il traffico veicolare.

Ben venga la definizione di un futuro percorso all’interno dell’ospedale, va però concordato al più presto, per non sentirsi dire a fine lavori “andava chiesto prima ormai è troppo tardi”.

La nostra proposta per la situazione attuale prevede, nel breve tratto di circa 200 metri tra l’incrocio con via Nervesa e quello con via Coni Zugna, la costituzione di una “zona residenziale” ai sensi dell’articolo 3 comma 58 del codice della Strada, ovvero una “zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell’ambiente” all’interno della quale fissare per tutti un limite di velocità non superiore ai 15 km/h e consentire il doppio senso alle biciclette. La percorribilità del collegamento a monte e a valle verrebbe assicurata dai marciapiedi sufficientemente ampi da lasciare coesistere pedoni e ciclisti. Quindi nessuna limitazione del passaggio veicolare, peraltro scarso, soltanto un po’ di buon senso normalmente applicato nel resto d’Europa (in Olanda ci sono strade con limite degli 8 km/h). Come si vede, la questione non è prettamente tecnica ma di scelta politica sul tipo di mobilità e vivibilità che si vuol dare ai cittadini.

Il presidente FIAB Verona
Giorgio Migliorini