Molte le interferenze tra il progetto del nuovo casello della A4 e le piste ciclabili
Nuovo svincolo. Dall’Arena 23.07.04: "Strade in rotta di collisione"

venerdì 23 luglio 2004, di webmaster

dall’Arena di Venerdì 23 Luglio 2004




SAN BONIFACIO. Molte le interferenze tra il progetto del nuovo casello della A4 e le piste ciclabili

Strade in rotta di collisione

In discussione anche la futura Greenway tra Soave e Bevilacqua




San Bonifacio. Sono tre i punti di «interferenza» tra i lavori del nuovo casello autostradale: due sono già praticamente risolti, per il terzo, il sottopasso della statale, che comporterebbe un costo notevole, la società è «aperta alla collaborazione», pur chiamandosi fuori da obblighi. Le piste interessano tutti i Comuni dell’Est veronese, in particolare San Bonifacio, Soave e Monteforte. A San Bonifacio, mentre i lavori per lo spostamento del casello autostradale procedono celermente, risultano più evidenti anche i tre punti di «interferenza» tra i lavori stessi e le piste ciclabili di questa zona. In particolare riguardano la pista già esistente tra San Bonifacio capoluogo e la frazione di Villabella, da mesi interrotta dalla bretella, quasi ultimata, che collega il casello con la Porcillana, all’altezza del sottopasso della linea ferroviaria. Ma poi ci saranno problemi anche la progettata pista che collegherà in futuro le città murate, la nota Greenway, tra Soave e Bevilacqua, che passerà sull’argine dell’Alpone fino alla statale 11 e poi su quello del torrente Tremigna per raggiungere Soave e Monteforte.
Per quanto riguarda il ripristino della pista per Villabella non vi sono problemi. Durante i lavori di costruzione del sottopasso ferroviario per la bretella citata, l’opera in cemento «tenne conto della pista», riferisce l’ingegner Mario Bellesia, della Società Autostrada, a nome del presidente Aleardo Merli, «per cui ora ci metteremo d’accordo con il Comune perché la società costruisca anche le due rampe di scavalco del sottopasso, avendo già predisposto un progetto preliminare, per un costo di 230.000 euro, progetto che naturalmente dovrà avere l’approvazione anche delle Ferrovie, essendo l’opera a ridosso della linea, piano che è già stato inviato al Comune».
Anche il secondo punto di interferenza dei lavori, quello che riguarda il nuovo ponte costruiti sul torrente Tremigna, che ora blocca la strada della sommità arginale, non presenta difficoltà alla futura pista ciclabile Greenway, che passerà su quell’argine. Il ponte, fa notare Bellesia, ha una campata proprio sopra l’argine, che consente il passaggio sotto la struttura, non solo per la pista ciclabile ma anche per le ispezioni idrauliche del corso d’acqua.
Più problematico invece è il caso dell’intersezione della futura Greenway con la statale 11, la cui soluzione, secondo un progetto preliminare redatto dall’Autostrada sulla base delle indicazioni sommarie del Comune, cui è stato inviato in copia, verrebbe a costare non meno di 380.000 euro. Anche questo terzo punto di intersezione rientra tra quelli la cui soluzione era stata richiesta dalla Conferenza dei servizi nel 1997, richiesta che tuttavia, osserva Bellesia, «non figura nel verbale di quella Conferenza, tanto che i lavori di ampliamento del sottopasso ferroviario per accogliere anche il sovrappasso della pista di Villabella furono recepiti e inseriti come variante in corso d’opera».
Comunque il tecnico fa notare che il sottopasso della statale 11 «si trova a margine dell’area interessata ai lavori di spostamento del casello e quindi non è di pertinenza dell’Autostrada, ma che comunque per esso si dovrebbe fare un progetto specifico dopo un approfondimento per valutare dove e come passerà la futura pista Greenway». In merito alla protesta di qualche tempo fa dell’Associazione Amici della bicicletta, che richiamava la società autostradale all’obbligo di provvedere a sue spese ai lavori per la pista, previsto dalla legge 366 del 1998 per le nuove strade, Bellesia precisa «che tale obbligo non sussiste per la statale, trattandosi di una strada già esistente». Comunque, assicura l’ingegnere, «la nostra società è sempre presente sul territorio e cerca di contribuire a risolvere le problematiche; pertanto è disponibile a collaborare con i Comuni per risolvere anche questo problema».
Gianni Bertagnin