Lettera all’Assessore Pozzerle
Perchè chiediamo che sia modificata la ciclabile di via Nizza

giovedì 1 giugno 2006, di webmaster

Lettera all’Assessore Pozzerle

Perchè chiediamo che sia modificata la ciclabile di via Nizza

Caro Pozzerle, abbiamo alcune osservazioni e alcune richieste relative alla pista ciclabile realizzata in via Nizza. Noi pensiamo che chi l’ha progettata abbia ricevuto l’indicazione di pensare più ai posti auto che ai ciclisti. E che non ci sia stata consapevolezza del fatto che, per realizzare in particolare tre posti auto, si stava intervenendo, peggiorandolo sia in termini di confortevolezza che di sicurezza, su un tragitto praticato quotidianamente da centinaia di ciclisti.

Ti allego alcune diapositive in power point che mi servono a motivare questa osservazione e le nostre richieste.

Spero molto che tu voglia risponderci urgentemente.

Tieni conto che già dalla prossima settimana, in assenza di risposta, a sostegno delle nostre richieste, contiamo di intraprendere svariate iniziative compresa una raccolta di firme.

Invio per conoscenza al Sindaco, all’assessore Guerrini, all’assessore Pernigo, al mobility manager del comune e all’ufficio Bicicletta.

Cordialmente Paolo Fabbri

VEDI LE DIAPOSITIVE


Articolo apparso sull’Arena del 01.06.2006

Gli Amici della bicicletta partono dall’ultimo intervento per chiedere al Comune di affrontare alcuni temi urgenti
«IN VIA NIZZA I CICLISTI RISCHIANO»
Fabbri: «Pericolosi la strettoia e i tombini. E mancano gli attraversamenti»
Gli altri nodi «Facciamo un parcheggio custodito in stazione»

Buche, strettoie, poche protezioni, totale mancanza di un piano per la sicurezza. Le piste ciclabili che attraversano la città finiscono nel mirino proprio di chi ogni giorno le percorre, in particolare gli Amici della bicicletta. «Riconosciamo a questa amministrazione di aver fatto, in tre anni, molto di più di quello che era stato fatto in passato», esordisce Paolo Fabbri, presidente dell’associazione che conta 1.100 iscritti. «E tuttavia, soprattutto per alcuni aspetti, non riusciamo ad avere un dialogo costruttivo con l’assessore».
La critica riguarda, innanzitutto, l’ultimo, ancorché provvisorio, intervento in via Nizza: «Premetto che questo è il terzo punto più importante per l’ingresso in città», spiega Fabbri. «In un censimento fatto lo scorso settembre abbiamo accertato che ogni giorno, tra le 7.30 e le 10, vi transitano 500 biciclette». Da poco via Nizza è stata «sezionata» per far posto a nuovi parcheggi per auto e moto dopo la chiusura per lavori di piazza Viviani.

«Questo intervento era necessario, lo capiamo e lo abbiamo accettato. Nel primo tratto si sono ricavati dieci posti auto, ma la strada è larga a sufficienza anche per le biciclette. Nel secondo, invece, per ricavare solo tre posti si è stretta la pista ciclabile fino a farla diventare un sentiero, tra l’altro in un punto disseminato di tombini. Tutto ciò è stato fatto all’insaputa dell’ufficio biciclette che dovrebbe coordinare i lavori. Inoltre, quando si fanno questi interventi è indispensabile fare comunicazione perché altrimenti gli utenti non capiscono cosa sta accadendo. Infine, avevamo chiesto all’assessore Pozzerle, a fronte di questo intervento, di riconsiderare tutto il tratto che va da Borgo Venezia al centro e quindi autorizzare le bici a transitare nella corsia preferenziale di via Carducci, che attualmente è "fuorilegge", e realizzare degli attraversamenti specifici a Ponte Nuovo».

Invece, spiega Fabbri, «non ci hanno nemmeno risposto». Il presidente della Fiab scaligera lamenta il fatto che«la più importante associazione di cicloambientalisti d’Italia» di fatto «non venga neppure presa in considerazione». E spiega: «Non chiediamo dei favori, ma esercitiamo un nostro diritto. Questa amministrazione ha fatto degli interventi molto positivi, come in via San Giacomo e in viale Piave, ma vogliamo poter dire che altri lavori sono sbagliati».

Ma non è solo il percorso di via Nizza che preoccupa i ciclisti. Altri due interventi, che dovrebbero partire a breve, sono fortemente criticati. «La prima dovrebbe collegare Castelvecchio al Parco dell’Adige nord, la seconda Ponte Catena a via Santini attraverso via Bixio e il Cesiolo. Per questioni di bottega e pareri contrari anche della circoscrizione, entrambe verranno dimezzate». Per questo la Fiab ha già iniziato una raccolta di firme da inviare al Comune.

Tra le proposte «ancora senza risposta» Fabbri elenca anche il parcheggio custodito di piazzale XXV Aprile. «Dispiace dover constatare che con una giunta amica, con il sindaco, diversi assessori e mezzo consiglio comunale tra i nostri iscritti, non si riesca ad avere un dialogo costruttivo soprattutto in termini di strategie per i ciclisti e di contrasto ai furti». Strategie che, invece, hanno avuto più successo nelle città vicine alla nostra, come Trento, Bolzano, Mestre, Brescia e Mantova dove gli iscritti «sono molti meno».